COLLEZIONI SENZA STAGIONE E FILATI INNOVATIVI

COLLEZIONI SENZA STAGIONE E FILATI INNOVATIVI

Non ci sono più le collezioni di una volta. E non si fa riferimento alla qualità, all’artigianalità e alla creatività dei capi d’abbigliamento, ma è cambiato il calendario delle collezioni nell’arco dell’anno. Oggi le collezioni vengono presentate in continuazione, e alcune aziende propongono nuovi capi anche una volta ogni 15 giorni, senza considerare la tradizionale distinzione stagionale perché il clima è cambiato e non sempre l’inverno è freddissimo e l’estate caldissima.

Seasonless (senza stagione) è proprio la prima collezione slegata dai concetti di stagioni e trend presentata da Ghezzi, un’azienda lombarda nata nel 1949 che offre processi avanzati di torcitura, spiralatura e torcitesturizzazione di fili e filati grazie al suo prezioso heritage aziendale e un continuo investimento in personale specializzato e tecnologie innovative.

Viscosa e Acetato, Microtencel™ e Micromodal™ spiralati con fibre nobili come Bemberg™, seta o elasticizzati, fibre responsabili come bamboo, poliestere riciclato, Tencel™ Luxe e poliammide riciclata sono le fibre utilizzate dal brand comasco disponibili in maniera continua e veloce per creare uno stile adatto ai ritmi frenetici della società contemporanea.

Ghezzi ha implementato da tempo un’offerta fortemente legata alla sostenibilità, che si traduce nella lavorazione di un’ampia scelta di articoli sviluppati a partire da materie prime riciclate, organiche o provenienti da foreste gestite responsabilmente. L’impegno nell’ambito di un’economia più pulita è provato da numerose certificazioni, come GRS® (Global Recycle Standard), RCS® (Recycled Claim Standard), FSC® (ForestStewardship Council) e OEKO-TEX® 100. Dalla dedizione per la qualità nasce anche il nuovissimo filo di viscosa VIS2LIFE, composto al 5% di polpa di cellulosa rigenerata post-consumer certificata RCS®ottenuta da abiti rigenerati e al 95% da polpa di cellulosa ricavata da foreste certificate FSC®.

A prova dei suoi investimenti continui nel campo dell’innovazione responsabile, è stato presentato un look seamless (senza cuciture) dall’aspetto pratico e sportivo realizzato dal produttore CIFRA con filati firmati Ghezzi. La maglia di color verde militare disegnata con body mapping funzionale, in 55% Tencel™ e 42% nylon riciclato e il pantalone stretch di colore nero in 55% Tencel™, 40% nylon riciclato e 5% elastane riciclato sono i due i pezzi realizzati con la tecnologia Warp Knit Seamless (WKS). CIFRA, infatti, utilizza interamente telai raschel jacquard rettilinei a doppia frontura di aghi. I macchinari permettono di cucire non solo calze lavorate, ma anche abbigliamento sportivo e capi di moda senza cuciture. Nel telaio, entrano 20 mila fili e si confezionano capi che non si smagliano completi di maniche, colli, gambe e zone di traspirazione. Un’idea innovativa nata per creare articoli unici e personalizzabili.

Creatività, innovazione, produttività, flessibilità, qualità sono le parole chiave che consentono alle aziende di creare prodotti originali e innovativi per un settore moda sempre in evoluzione e senza stagioni.

Simone Lucci

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QUALITÀ PER LA MODA UOMO

QUALITÀ PER LA MODA UOMO

Ormai conclusa da più di una settimana, per l’esattezza il 13 gennaio 2022, la rassegna di Pitti Uomo è stata anche punto d’incontro per capire il destino della moda maschile. Infatti molti gli operatori del settore, e non solo, che si interrogano sulle problematiche derivanti dalla pandemia. E la domanda più frequente tra i Fashion Victim a livello mondiale, era se partecipare oppure no alla kermesse di Pitti. La manifestazione che ha come tema la prossima stagione autunno/inverno nel panorama uomo, si è svolta come sempre nella Fortezza D’Abbasso a Firenze, ed è giunta quest’anno alla sua 101ª edizione.

Ma come nasce questa manifestazione? La nascita di Pitti Immagine ha le sue origini con l’imprenditore lucchese Gian Battista Giorgini agli inizi degli anni ’50. Grande appassionato di moda, con un occhio rivolto al bello, allestisce nella sala Bianca del Palazzo Pitti di Firenze la prima manifestazione. Dal 1954 in avanti l’evento cresce così tanto che viene gestito direttamente dal Centro di Firenze per la moda Italiana (dal 1988 holding di Pitti Immagine). Pitti Immagine organizza durante l’anno diversi eventi specialmente nel comparto della moda, con una notevole ricaduta economica per tutto il territorio fiorentino.

Reflections è il tema scelto per questo nuovo percorso di Pitti Uomo, diviso in tre macro aree che raccontano le diverse anime del menswear del nostro tempo: Fantastic Classic, Dynamic Attitude e Superstyling.

Gli specchi sono visti come riflessioni esteriori e interiori, quasi fossero finestre che aprendosi portano a guardare lontano.

Ma nonostante sembrava tutto lontano dagli anni in cui c’erano lunghe file per entrare, numerosi eventi durante le giornate presso i vari stand, si è finalmente tornati all’attenzione sul prodotto, sì perché fondamentalmente non tutto il male viene per nuocere.

I numerosi buyer presenti, durante le ultime manifestazioni di Pitti Uomo, hanno scelto meno brand per i propri clienti, puntando ancora di più sulla qualità.

Tinture eco-friendly, nylon ricavato dagli scarti di produzione, patchwork di vecchi tessuti sono alcuni step verso la svolta green intrapresa dalla moda ormai da qualche anno.

Le giacche destrutturate, in particolar modo le over jacket, magari abbinate a un outfit classico sono tra i capi più richiesti dai compratori. In questo momento il pubblico ha ancora più voglia di vestirsi bene.

Ciò non significa che l’abbigliamento streetwear sia scomparso, ma sicuramente sta andando in una direzione dove le linee sono strutturate grazie a capi più basici.

E per i colori? In primis indubbiamente quelli pastello, ma marrone e verde (soprattutto quello mela) sono i colori più gettonati, accostati magari all’arancio.

Fondamentale di questa ultima edizione di Pitti Uomo? Quality first.

Cristiano Gassani

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IN RICORDO DI UN SIGNORE DELLA MODA

IN RICORDO DI UN SIGNORE DELLA MODA

Nel 1930, a Biella, nasce Nino Cerruti. A 20 anni, dopo la morte del padre, lascia la facoltà di Filosofia per lavorare nell’azienda fondata dal nonno nel 1881, il Lanificio Fratelli Cerruti. Nel frattempo diventa giornalista.

Nel 1957 la sua prima collezione maschile: Hitman, in cui compare per la prima volta la rivoluzionaria giacca decostruita per uomo. Nel 1967, Cerruti apre poi a Parigi la sua prima boutique.

Negli anni ’80 Nino Cerruti disegna abiti per film (tra cui Pretty Woman e Basic Instinct) e personaggi di spicco del cinema hollywoodiano, come Michael Douglas, Sharon Stone, Julia Roberts e Harrison Ford, indossano le sue creazioni.

A metà degli anni ’90 è il progettista ufficiale della Scuderia Ferrari.

Grazie ai suoi lavori ottiene importanti riconoscimenti: due Cutty Sarkmenswear award, il Munich Fashion Week Award nel 1981, e l’Italian Pitti Uomo award nel 1986.

Nel 1994 è designer ufficiale della squadra di Formula 1 della Ferrari.

Per l’eleganza delle sue creazioni, ha avuto un ruolo chiave nella moda internazionale, ma, commentava: “Eleganza è una parola che detesto perché mi sembra che sia usata da persone che si mettono addosso cose terribili”.

È Cerruti, negli anni ’60, a scoprire il talento di Giorgio Armani che lavora con lui fino al 1970, prima di fondare, nel 1975, la propria azienda.

“È con grande tristezza che apprendo della morte di Nino Cerruti – afferma Giorgio Armani –. Sebbene negli anni ci fossimo visti di meno, l’ho sempre considerato una delle persone che hanno avuto un’influenza reale e positiva sulla mia vita. Da lui ho imparato non solo il gusto per una morbidezza sartoriale ma anche l’importanza di una visione a 360 gradi, come designer e come imprenditore. Il Sig. Nino era un acuto osservatore, aveva una vera curiosità e la capacità di osare. Ci mancherà il suo modo gentile di essere autorevole e anche autoritario”.

Nino Cerruti, stilista e imprenditore, innovatore e creativo visionario, scompare a 91 anni in seguito a complicazioni subentrate dopo un’operazione all’anca.

Clementina Speranza

NOVITÀ DALLA SARTORIA DOMENICO CARACENI

NOVITÀ DALLA SARTORIA DOMENICO CARACENI

La sartoria Caraceni è stata fondata a Roma nel 1913 da Domenico Caraceni che rivoluziona l’abito maschile conferendogli libertà di movimento. Nel 1960, Gianni Campagna, innamoratosi del mondo della sartoria guardando i vecchi film di Hollywood, parte dalla sua terra nativa, la Sicilia, e si trasferisce a Milano. Qui, grazie al suo costante impegno e al suo speciale talento, diventa prima allievo e poi assistente nello storico atelier del maestro Domenico Caraceni, di Piazza San Babila, dove si vestivano i più grandi personaggi dell’epoca. Alla morte del suo maestro, Gianni Campagna diventa erede non solo del know-how, ma anche del brand stesso, continuandone il percorso arricchendolo di un sapore internazionale. Oggi alla guida della maison c’è Virginia Campagna che, fatto tesoro degli insegnamenti paterni, ha deciso di portare la Sartoria Domenico Caraceni a uno step successivo ampliandone prodotti e servizi, senza mai tralasciare l’importanza della tradizione, unendola e facendola convivere con l’innovazione.

Negli anni la boutique sartoriale esporta il Made in Italy nel mondo. Veste re e regine, come il Principe del Galles, il Principe Ranieri di Monaco, personaggi di rilievo come Aristotele Onassis, Stavros Niarchos, Gianni Agnelli e star del cinema internazionali quali Tyrone Power, Humphrey Bogart, Gary Cooper, Cary Grant, Sharon Stone e Pierce Brosnan.

Al mondo sartoriale si aggiunge una la fragranza tailor made rivolta al pubblico maschile e femminile, custodita in una boccetta serigrafata con stampa argento a caldo su vetro verniciato.

Petit grain, Geraniu, Bourbon e Artemisia sono le note di testa, Neroli Bigarade, Absolute Rose, Fava Tonka rappresentano il cuore dell’essenza, mentre legno di Guajaco, muschio di Quercia e Frankincense sono le note di fondo, quelle che rimangono più a lungo. È questa la piramide olfattiva di Domenico Caraceni 1913. Il profumo e il packaging sono creati in Italia, da Domenico Caraceni con Fabrizia Marinelli che da anni collabora con i più conosciuti nasi a livello internazionale e ha seguito dall’inizio la creazione della fragranza che consente di rivivere l’eleganza discreta, rigorosa e attuale dello storico brand. Per il lancio della fragranza è stato creato un video emozionale realizzato sotto la regia della direttrice artistica del brand Virginia Campagna e grazie alla collaborazione dell’Hotel Principe di Savoia, uno dei più ricercati salotti milanesi e pilastro dell’hôtellerie meneghina.

Durante la serata di presentazione della fragranza, la Sartoria Domenico Caraceni ha introdotto due importanti novità: la collezione homewear Caraceni Casa e la linea prêt-à-porter menswear Resewing Milano nata a settembre.

La prima linea Caraceni Casa comprende eleganti e morbidissimi set di cuscini e plaid realizzati a mano dai sapienti maestri Caraceni, con pregiati tessuti Made in Italy. Ogni dettaglio del prodotto, dagli occhielli ai ricami, è creato all’interno dello storico atelier nel centro di Milano. I cuscini sono personalizzabili e imbottiti a mano in pura lana vergine inglese antiallergica e rivestiti con tessuto pelle ovo. I set plaid Home with you; Wear your home, invece, sono ideati in cashmere da riporre in una sacchetta en pendant per accompagnare in viaggio o per una coccola a casa. Il plaid è double-face e impreziosito da una tasca sartoriale a due filetti che permette di riporre e custodire, anche in viaggio, gli oggetti più inseparabili.

La sapienza sartoriale che caratterizza da sempre la storia del celebre marchio è riconoscibile anche nella nuova linea prêt-à-porter maschile Resewing Milano. La collezione è un omaggio alla città di Milano, che ha visto vivere ed evolvere il brand artigianale attraverso le epoche e le figure che ne hanno raccontato la bellezza, la dinamicità e l’inconfondibile eleganza di chi la respira. La linea prêt-à-porter propone un’accurata selezione per il guardaroba maschile, declinato in tre mondi: gli Essenziali, abito monopetto e doppiopetto; il Tempo Libero, blazer formali e spostivi, le Occasioni, gli smoking e il mezzo tight. Tutti i capi sono four seasons e realizzati con i migliori tessuti, italiani e inglesi, fino a un titolo di 180s in lana, cashmere e seta, impreziositi da fodere in cupro in tinta o in contrasto, con stampe raffinate, bottoni in corozo o in metallo. La palette di colori va dai grigi, agli azzurri, dai blu al beige safari, nei patterns più iconici del marchio come il Principe di Galles, il gessato e il Solaro.

Anche la linea prêt-à-porter si distingue per le caratteristiche iconiche della sartoria: la spalla scesa, i revers accuratamente misurati e le asole interamente realizzate a mano.

Simone Lucci

I LOOK UOMO PER LA NOTTE DI SAN SILVESTRO

I LOOK UOMO PER LA NOTTE DI SAN SILVESTRO

Ci siamo… L’ultima notte dell’anno è alle porte, e con lei una tra le domande più frequenti di questo periodo “Cosa fai per Capodanno?”. Molti di noi hanno ben chiaro come festeggiare, altri no, soprattutto nell’attuale periodo storico come questo, dove il virus del Covid-19, sembra non voler più abbandonare le nostre vite.

Ma non bisogna perdersi d’animo. Per caricarsi di una bella dose di positività, potremmo citare una celebre frase “The Show must go on”. Ripetuta spesso nel mondo del cinema e meglio conosciuta per essere il titolo di una famosissima canzone dei Queen, il gruppo musicale rock britannico.

Poi  è bene rispettare le tradizioni e portare una ventata di buon umore.

Per l’uomo che desidera un 31 dicembre scintillante e impeccabile nella serata in cui ha scelto di essere ospite, o ancor meglio protagonista, sicuramente indossare qualcosa di rosso è di buon auspicio. Chi ha una personalità briosa e originale, non si fermerà sicuramente al semplice intimo, o particolare che rifinisce l’outfit di colore rosso, ma sfoggerà qualcosa che richiamerà l’attenzione dei suoi compagni di serata.

Se trascorrerai la notte di San Silvestro a casa di amici o parenti, indubbiamente è preferibile un outfit più casual, ma senza tralasciare un velo di eleganza: una bella giacca, magari di velluto (rossa/bordeaux sarebbe il top), camicia rigorosamente bianca, un bel jeans pulito stile Levi’s, Roy Roger’s, Dondup  e una sneakers, magari dall’effetto vissuto o per meglio dire “Vintage”, come ad esempio quelle prodotte  da Golden Goose, Ishikawa, P448. Per gli accessori? Un bell’orologio anche se non di lusso, qualche bracciale e una bella cintura rifiniscono il vostro outfit.

Se si è in vacanza sulla neve, capi comodi, che permettano di vestirsi a strati ma soprattutto caldi.
E finalmente siamo all’outfit che forse ci piace di più, quello che ci fa sentire un po’ come il celebre attore statunitense Ben Affleck mentre si toglie il costume da Batman e indossa lo smoking diventando Bruce Wayne. Per chi non fosse abituato a un look formale che prevede l’abito scuro con frac, abbinato a delle scarpe stringate modello oxford, stasera potrebbe sentirsi come se avesse un alterego, proprio come quando l’attore da uomo d’affari si cala nell’ormai celebre personaggio immaginario creato da Bob Kane e Bill Finger, per conto della DC Comics.

Chissà che il nostro alterego stasera però non abbia anche un pizzico di follia di Joker, personaggio immaginario sempre appartenente alla saga di Batman e nemico storico di quest’ultimo. Un sano squilibrio che magari lo trasformerà nel protagonista della Notte di San Silvestro.

Cristiano Gassani

OCCHIALI DA SOLE ARTIGIANALI ED ECOSOSTENIBILI

OCCHIALI DA SOLE ARTIGIANALI ED ECOSOSTENIBILI

Gli occhiali da sole moderni sono un’invenzione recente, ma la loro storia ha radici lontane.

Gli Inuit sono stati i primi a realizzare il primo rudimentale modello per proteggersi dal riverbero della neve e dal ghiaccio. Erano occhiali senza lenti vere e proprie con una fessura che permetteva una ristretta visuale.

Nell’antica Roma, l’imperatore Nerone guardava gli spettacoli dei gladiatori attraverso uno smeraldo, mentre intorno al XII secolo nelle aule di giustizia in Cina, venivano usate lenti in quarzo color fumo per consentire ai giudici di risultare imparziali. Nel ’700 a Venezia, invece, le lenti erano create nelle vetrerie di Murano per dame e bambini, ma solo nel XX secolo, a seguito di un danno alla vista, il luogotenente John A. Macready chiede alla Bausch & Lomb (Ray-Ban) di produrre le prime lenti per proteggere gli occhi dei piloti dai raggi solari.

Dal ’900 in poi, gli occhiali da sole sono diventati anche un accessorio di moda da indossare tutto l’anno, perché donano carattere e mistero al volto. Ne sono consapevoli le celebrities del passato e del presente che sfruttano questo accessorio per sfuggire dai flash dei paparazzi e per completare i look all’ultima moda. Oltre al design, il mercato del fashion punta lo sguardo verso la salvaguardia dell’ambiente ed è così che molti occhiali sono diventati ecosostenibili e artigianali.

Gli occhiali da vista e da sole unisex TBD Eyewear, infatti, sono Made in Italy creati dalle abili mani di artigiani del Cadore. Il marchio è stato fondato da Fabio Attanasio e Andrea Viganò, imprenditori appassionati di artigianato, digital e internazionalizzazione. I prodotti sono il frutto di un’attenzione al dettaglio, acquisita in storiche botteghe a conduzione familiare.

Tutto il processo di produzione avviene in Italia, dalle lastre in acetato alle cerniere montate a mano, fino alle viti prodotte da una piccola azienda veneta, su stampi recuperati dagli anni ’30.

Dall’inizio del 2020, il team TBD Eyewear ha deciso di produrre collezioni ecologiche ed etiche per ridurre al minimo l’impatto ambientale. Dopo le collezioni Earth Bio, Eco Green e Blue Ocean, arrivano le nuove varianti di colore: Black e Transparent, Havana e Dark Tortoise. L’anima green del brand si riflette nei modelli più iconici realizzati con pregiati materiali sostenibili. Attraverso una formulazione a base di cellulosa estratta dalle fibre del cotone e del legno, il bio-acetato è privo di sostanze chimiche tossiche, per essere biodegradabile e riciclabile al 100%, pur mantenendo tutte le caratteristiche e le performance dell’acetato tradizionale.

Tutti gli occhiali del marchio possiedono forme classiche e rotondità alternate a geometrie nette e tagli più decisi declinati in un ventaglio di materiali pregiati: acetati, rodio, oro 24 carati. Lino è il nuovo modello robusto e squadrato presentato da TBD Eyewear che deve il suo nome alla fibra naturale tipica per la realizzazione di pregiati capi estivi.

Le collezioni di occhiali rispecchiano l’artigianalità italiana, la passione per il design e grazie alla spiccata attenzione verso il Made in Italy, il marchio ha ricevuto il premio di “RisingStar” settore Fashion in occasione del “Save the Brand 2019”.

Simone Lucci

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