Ansia, irritabilità, sbalzi d’umore, voglia di dolci, fatica, mal di testa, gonfiore, aumento di peso, dolore al seno, confusione, depressione, acne, pelle e capelli unti, insonnia, crampi, mal di schiena, nausea, vomito, dolori articolari, stipsi e cistiti. Questi sono alcuni dei sintomi che normalmente cominciano qualche giorno prima delle mestruazioni e che migliorano all’inizio del ciclo mestruale. Si tratta della sindrome premestruale (PMS), uno dei più comuni problemi di salute che affligge il 50%, circa, delle donne del mondo occidentale in età compresa tra i 18 e i 45 anni. Solo il 5% soffre, invece, di una sintomatologia così grave da impedire la normale vita quotidiana.
Recentemente è stato messo in evidenza come la PMS sia legata a una carenza di progesterone o comunque a uno squilibrio tra progesterone ed estrogeni, precisa Giuseppe Fabio Piccione, biologo e nutrizionista, esperto in qualità ed igiene degli alimenti e nutrizione umana con dottorato di ricerca in chimica degli alimenti.
Per alleviare i fastidi della sindrome premestruale il Dottor Piccione consiglia alcuni semplici accorgimenti:
Attività fisica: vi sono varie ragioni per cui l’esercizio fisico allevia i sintomi dalla PMS. Il dolore alle caviglie, al seno, ai piedi e alla pancia è spesso dovuto alla ritenzione idrica. L’attività motoria, grazie all’azione di pompaggio dei muscoli, migliora il flusso di sangue e di liquidi negli organi congestionati, e riduce inoltre l’ansia e l’irritabilità perché è un modo sano e naturale per scaricare lo stress. Questo potrebbe essere dovuto alla produzione, da parte del cervello, di endorfine, sostanze che hanno effetto “oppiaceo” e antidolorifico. L’esercizio fisico, inoltre, ottimizza la postura e di conseguenza migliora la tensione muscolare a livello della schiena e del collo.
Alimentazione: sarebbe bene limitare, o meglio ancora, eliminare alcuni alimenti, tra questi i latticini (formaggi, burro), perché interferiscono con l’assorbimento di alcuni minerali importanti, come ad esempio il magnesio, che allevia i crampi. Inoltre il loro alto contenuto di sodio aumenta il gonfiore e la ritenzione idrica. L’alcol depleta l’organismo di alcune vitamine e minerali, è tossico per il fegato e può alterare la capacità di metabolizzare gli ormoni il che ha come conseguenza un livello di estrogeni più alto del normale. Carni grasse, insaccati e cibi salati, aumentando la quantità di grassi saturi, sodio ed estrogeni, favoriscono lo stato acuto della PMS.
Integrazione: durante le fasi acute si ricorre spesso a farmaci antidolorifici. Si è visto, però, che una corretta integrazione di vitamine (C, D, gruppo B) e sali minerali (magnesio e calcio) può ridurre notevolmente i disturbi creati dalla PMS.
Giuseppe Fabio Piccione
Giuseppe Fabio Piccione è biologo nutrizionista. Laureato in Scienze biologiche, dottorato di ricerca in chimica degli alimenti, esperto in qualità ed igiene degli alimenti e nutrizione umana.