Quanti di voi hanno sentito parlare di siti web come Restocks, Stockx, Fight Club oppure Dropout Milano? Se non li avete mai sentiti nominare, probabilmente conoscete poco o nulla la parola “reselling”.
Andiamo indietro di circa due anni. Siamo a novembre 2020 e si assiste al fenomeno del “caso Lidl”: l’operatore della grande distribuzione, mette in vendita le sneakers della collezione streetwear low coast e contrassegnate dai colori del logo Lidl (blu, giallo e rosso). Gli articoli distribuiti in quasi 700 punti vendita, a soli 12,99 euro, dopo lunghe file e resse in pochi ore, è sold out.
Ma cosa ha amplificato questo fenomeno? La Lidl Fan Collection, così si chiama la scarpa realizzata dall’azienda, era un’edizione ultra-limitata, che ha innescato una corsa all’acquisto, e così facendo l’articolo si è trasformato in uno status symbol, spingendolo a diventare uno dei tanti casi di reselling on line.
Ma la parola “reselling” cosa significa? Innanzitutto, è un fenomeno dell’era digitale, e consiste nell’acquistare online modelli in tiratura limitata di scarpe da ginnastica o altri capi di abbigliamento di marche come Adidas, Nike e Supreme, e poi rivenderli a prezzo maggiorato, applicando gli stessi criteri con cui si acquisterebbero e rivenderebbero azioni in Borsa.
Questa tendenza ha così generato nuove opportunità di business, soprattutto tra i più giovani, ma non solo, perché appunto le sneakers avendo una grande diffusioni anche verso le generazioni più adulte, hanno fatto crescere in maniera smisurata alcune piattaforme mondiali, e negozi riconvertiti a questa nuova tipologia di commercio.
Giusto per farvi capire il giro d’affari di questa tendenza del Fashion System, ma non solo, a giugno 2021 Depop, azienda pioniera del “reselling”, basata a Londra ma fondata da italiani, è stata acquisita per 1,625 miliardi di dollari da Etsy, e-Commerce di artigianato quotato al Nasdaq, la prima borsa esclusivamente elettronica, nata a Wall Street nel 1971.
Ma al di là dell’aspetto economico, l’exploit del reselling ha anche radici sociologiche legate ai desideri dei consumatori appartenenti alla Generazione Z, ovvero la generazione nata tra 1997 e il 2012. Per loro è simbolo di appartenenza a un determinato gruppo sociale, per molti giovani poter acquistare prodotti di questo tipo, significa avere un segno lussuoso di riconoscimento.
Si vocifera, però, che ultimamente brand come Nike, non vogliano più stare a guardare questo fenomeno sempre più in crescita a livello mondiale, perdendo milioni e milioni di euro. Sicuramente questa forte tendenza avrà degli sviluppi che vi racconteremo, ma intanto molti di noi continueranno a curiosare sui vari siti web di reselling, cercando l’offerta più consona alle proprie esigenze.
Cristiano Gassani
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Nel precedente articolo abbiamo parlato della competizione tra Adidas e Nike, e oggi parliamo di un modello di sneaker: Adidas Superstar. Nonostante il difficile periodo storico, la sua vendita non si arresta. Perché? In primis, per la popolarità, ma anche per il suo spirito rivoluzionario che tocca da sempre l’ambiente del basket, dell’hip-hop e della comunità skate. Un oggetto cult, da possedere. Uno dei modelli universali e più trendy del giorno d’oggi.
Nata nel 1969 come scarpa da basket, la Superstar vuole essere la versione low-top della scarpa da basket Pro Model.
Considerata tra le maggiori rappresentanti della “cultura delle sneaker”, è stata aggiornata cercando di rispettare l’ambiente, con una tomaia in pelle liscia ed ecologica, 3 strisce in tessuto, e punta a conchiglia.
Attualmente la tecnologia dell’industria calzaturiera si è evoluta, ma negli anni ’80, l’Adidas Superstar era il “non plus ultra” delle sneaker. La band hip-hop Run D.M.C., le aveva rese di moda indossandole sul palco senza lacci e dedicandogli una canzone dal titolo “My Adidas”. Era il 1986, e per la prima volta un marchio sportivo utilizzava la musica per commercializzare il proprio prodotto.
La Superstar è oggi disponibile in molte forme e dimensioni, e viene regolarmente indossata come calzature casual e non soltanto per lo sport.
La capacità di attirare diversi tipi di culture giovanili e orientare i movimenti della moda ha consolidato la sua immagine di classica scarpa Adidas.
Nel 2005, il brand ha celebrato il 35° anniversario della Superstar collaborando con icone del mondo della musica, della moda e delle arti per creare la collezione Adidas 35thAnniversary. Tra il 2015 e il 2016 questa sneaker ha raggiunto il picco di vendita.
Concludendo: che piaccia oppure no, Adidas Superstar è uno di quei must have da custodire nella propria scarpiera, sapendo di aver acquistato un oggetto simbolo di diverse sottoculture.
Cristiano Gassani
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“Essere o non essere, questo è il dilemma”… e se il dilemma fosse scegliere tra Nike e Adidas?
Come direbbe il buon Califano, tutto il resto è noia; sì, perché i due marchi ormai da decenni sono gli indiscussi dominatori del mercato dello sportwear e vedono lontana la concorrenza delle altre aziende.
Ma non è sempre stato così. Fino alla metà degli anni ’60, infatti, il mercato era diviso tra Puma e Adidas, e Adidas era la prima azienda al mondo.
Ma diverse problematiche, in primis tra i fratelli Dassier, i rispettivi proprietari dei due brand, hanno fatto sì che, nel 1968, grazie a Phil Knight e Bill Boweman, nascesse Nike, che si rivelò il marchio più venduto negli Usa, approfittando della rivalità tra Puma e Adidas.
Come per tutte le aziende di successo, gli “up” e i “down”, sono normali. E Adidas ha riconquistato il suo posto nell’Olimpo dei brand di sportwear grazie alla linea d’abbigliamento “Originals”, e soprattutto con il rilancio della sneaker Stan Smith attraverso una campagna di Influencer marketing, e della scarpa sportiva Superstar insieme a Pharell Williams, il noto cantautore, musicista, produttore e di recente anche designer d’eccezione.
Al momento, mentre il mercato americano è dominato dalla Nike, quello europeo (specialmente quello italiano) è dominato da Adidas.
Quest’ultimo marchio, inoltre, ha da poco rinnovato la collaborazione con Kanye West musicista, produttore discografico, regista e stilista, ideatore della linea Yeezy, che sta conferendo al brand una nuova energia.
È veramente difficile scegliere tra Nike e Adidas, però possiamo iniziare un viaggio alla scoperta dei modelli più iconici e non solo. Preparatevi ad allacciare le cinture per questo interessante viaggio. Seguitemi nei prossimi articoli.
Cristiano Gassani
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