Alla fine del Settecento, a Palermo, nasce una forma d’arte teatrale chiamata la “vastasata”. Si tratta di un filone molto importante del teatro popolare siciliano che veniva improvvisato su piazze, porti o poggi, nelle sere di luna piena. Oggetto delle vastasate erano i ricchi, gli uomini di potere, gli sciocchi e i vanagloriosi su cui venivano costruite divertenti farsette.
Questa forma d’arte verrà portata in scena lunedì 16 gennaio alle ore 21 al Teatro Politeama Garibaldi di Palermo, con uno spettacolo messo in scena da Salvo Piparo nel corso di una serata benefica organizzata da International Zonta Club di Palermo (Palermo Zyz e Palermo Triscele) su idea e progetto di Lavinia Sposito. “Abbiamo raccolto l’appello del prof. Trizzino e ci siamo immediatamente attivati per riuscire a organizzare lo spettacolo e raccogliere fondi da destinare al progetto. La risposta della città è stata generosa e nonostante il breve tempo a disposizione stiamo raggiungendo l’obiettivo che ci siamo prefissato”, afferma Lavinia Sposito. Le somme raccolte andranno a SPIA Onlus, l’associazione Siciliana Immunodeficienze primitive che supporta le attività di Oncoematologia pediatrica del Civico e contribuiranno a sostenere la nascita dello SPIA Camp, il secondo campo di terapia ricreativa dedicato ai piccoli pazienti affetti da gravi patologie, sia durante la fase della terapia che nel periodo di post-ospedalizzazione.
Le immunodeficienze primitive (IDP) sono malattie congenite causate da alterazioni del sistema immunitario che possono comportare un’aumentata suscettibilità alle infezioni. In una condizione normale il sistema immunitario protegge il nostro corpo dai micro-organismi patogeni, come virus e batteri. Se una parte di queste difese immunitarie non funziona, è compromessa o assente l’organismo va incontro più frequentemente a malattie e infezioni e generalmente impieghi più tempo per guarire. Se questo difetto del sistema immunitario è di origine genetica allora stiamo parlando di Immunodeficienza primitiva (IDP). In questi ultimi anni, grazie alle nuove tecnologie diagnostiche e ai progressi della conoscenza sono state caratterizzate più di 300 forme diverse di immunodeficienza primitiva. Diversi protocolli di studio in ambito diagnostico hanno permesso l’ampliamento della conoscenza sulla storia naturale della malattia e di selezionare le migliori opzioni terapeutiche. Questo ha permesso un significato aumento della sopravvivenza e un miglioramento della qualità della vita.
L’Associazione Siciliana Immunodeficienze Primitive (SPIA Onlus), nasce nel 2008 su iniziativa di un gruppo di genitori di bambini affetti da Immunodeficienze Primitive con la finalità di favorire la diffusione delle informazioni sulle IDP nel sociale e nell’ambito delle diverse specializzazioni mediche. Il bambino dopo la diagnosi si ritrova in una condizione assolutamente diversa da quella dei suoi coetanei, essendo spesso limitato in molte attività che sono indispensabili per la socializzazione e la crescita dell’individuo. L’attenzione alla qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie è oggi un tema sempre più importante nella comunità scientifica; la SPIA, che come già detto nasce come Associazione di genitori, è da sempre in prima linea nell’aiutare pazienti e famiglie ad affrontare le difficoltà connesse al raggiungimento di una diagnosi complessa, quelle legate alle caratteristiche della malattia e delle cure che vanno continuate a volte per tutta la vita, con l’obiettivo di guardare sempre più al benessere psicofisico e a restituire una vita piena oltre i limiti imposti dalla malattia.
La serata prevede una prima parte con il dottor Trizzino che spiegherà i progetti di SPIA Onlus e subito dopo lo spettacolo dell’attore Salvo Piparo con le sue “vastasate”. È in collaborazione con Amici della Musica e l’VIII Circoscrizione del Comune di Palermo, è patrocinata dall’assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana e dal Comune di Palermo.
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Lui è Javier Adelmar Zanetti, nasce a Buenos Aires il 10 agosto del 1973, è un calciatore argentino, difensore o centrocampista dell’Inter, squadra della quale era capitano dal 1999, anno in cui decide di sposarsi. Lei è Paula De La Fuente, sua moglie. Si erano conosciuti nel 1992, all’uscita di scuola, in Argentina. Poi, mentre lui collezionava coppe, supercoppe, medaglie e trofei, lei apriva un negozio a Como, si dedicava alla fotografia, ma anche a coloro che soffrono.
Nel 2001, Javier e Paula Zanetti costituiscono la Fondazione P.U.P.I. (Por Un Piberìo Integrado). Creano, in Argentina, uno spazio dove i bambini socialmente più svantaggiati e diversamente abili ricevono, fin dalla prima infanzia, l’attenzione e l’istruzione necessarie. E da lì la vita dei coniugi si sviluppa attorno alla beneficienza. Paula se ne occupa attivamente anche in Italia, a Como e a Milano, avvalendosi dell’aiuto di vari collaboratori.
Sono 3 gli appuntamenti solidali organizzati da Fondazione P.U.P.I per il mese di giugno:
1) La 2ª edizione di StrAMALA, domenica 5, con un percorso di 5 e 10 Km all’interno del Parco Sempione, a Milano. la corsa-camminata non competitiva dedicata ai tifosi e simpatizzanti della squadra nerazzurra. Un momento di condivisione e unione tra tutti i tifosi interisti organizzato da Italia Runners Sporting Club, società sportiva dilettantistica che promuove l’attività del running, il cui fondatore è da sempre sostenitore della squadra nerazzurra.
Con l’iscrizione riceverai un’esclusiva t-shirt per portare ovunque tu sia i colori che ami di più. Per ogni iscrizione alla StrAMALA, sarà devoluto un euro a sostegno dei progetti della Fondazione PUPI.
È possibile partecipare anche virtualmente.
2) Giovedì 9, Summer PUPI party dalle ore 19 allo Sheraton Milan San Siro (Via Caldera, 3 Milano). Un aperitivo solidale per brindare all’estate. È necessaria la prenotazione: info@fondazionepupi.org 338.3833189 e il ricavato andrà a sostegno dei progetti che la PUPI.
3) Sabato 25 e Domenica 26 ancora sport e solidarietà all’Hangar Padel Club, Origgio (VA). Un torneo che vedrà partecipare 4 maxi squadre e tantissime categorie.
Iscrivendoti al torneo del tuo livello, nella tua categoria, partecipi al Padel&Charity – Hangar for PUPI. Sarai inserito a sorteggio, in una delle quattro maxi squadre composte da giocatori di tante diverse categorie.
Il piazzamento che otterrai nel torneo della tua categoria porterà punti alla classifica generale delle quattro maxi squadre. Vincerà la coppia che conquista il maggior numero di games. Con l’iscrizione verrà regalata una maglia tecnica.
Il ricavato dell’evento andrà a sostegno dei progetti della Fondazione PUPI.
Intanto in questi giorni è stato raggiunto un importante traguardo: è stata inaugurata la palestra del Centro Polisportivo di Remedios de Escalada. Lo spazio, che fa parte del Programma Miglior Quartiere, guidato dal Ministero dello Sviluppo Sociale della Nazione, servirà per praticare basket, calcio, pallavolo, esercizi e attività ricreative.
“A distanza siamo molto emozionati. Ieri stavamo guardando i lavori della palestra e oggi è un sogno che si avvera per i bambini che sono con noi da molti anni. Un grazie grande alle persone che hanno reso possibile tutto questo. Quando si riuniscono persone con valori umani tutto è possibile”, ha sottolineato Javier Zanetti, collegato in videochiamata dall’Italia con Andrés de la Fuente, presidente della Fondazione
“Quello che lo Stato ci dà, noi lo trasformiamo in un prodotto per i bambini e bambine. Questo è un dovere e lo portiamo avanti, sapendo che siamo in grado di generare un prodotto come questo”, ha aggiunto Andrés de la Fuente.
Da Rimedios de Escalada hanno partecipato Juan De La Fuente, direttore esecutivo della Fundacion PUPI; i ministri dello Sviluppo Sociale Juan Zabaleta; e del Turismo e dello Sport Matías Lammens. Inoltre, il segretario dell’Articolazione della Politica Sociale Gustavo Aguilera; e Jorgelina Bertoni, doppia medaglia olimpica con le Leonesse, che ha contribuito ad articolare il progetto, tra gli altri. “Oggi abbiamo dato il calcio d’inizio, si è formata una grande squadra affinché questo sogno della Fondazione diventi realtà. Questo spazio coperto, e non ce ne sono molti, è per i bambini della Fondazione, godetevelo”, ha concluso Juan De La Fuente.
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“Negli ultimi 15 anni Avon ha come missione quella di porre fine alla violenza contro le donne e abbattere il muro del silenzio – afferma Angela Cretu, CEO di Avon -. Con 5 milioni di consulenti nel mondo, tutti con le proprie reti uniche, ci impegniamo a fare formazione per riconoscere i segnali, ad avere conversazioni sicure e a fornire indicazioni al supporto delle ONG locali. Abbiamo anche introdotto un protocollo Gender-Based Violence e Ambasciatori GBV per sostenere ogni collaboratore e collega che subisse abusi domestici, ad esempio offrendo l’accesso al congedo o facilitando le conversazioni con i dirigenti”.
Avon sostiene le donne, lotta contro la violenza di genere con azioni concrete. Ha anche commissionato una ricerca, condotta da Censuswide.
La ricerca, condotta tra il 27 ottobre 2021 e il 3 novembre 2021, ha coinvolto oltre 8.346 donne in otto paesi: Regno Unito, Italia, Russia, Sud Africa, Turchia, Polonia, Romania e Filippine. È emerso che quasi due intervistate su cinque di età compresa tra 25 e 34 anni, stanno sperimentando potenziali segni di abuso verbale all’interno della loro relazione. A causa dei commenti negativi dei partner, oltre un terzo (36%) delle donne ha insicurezze sulla propria autostima.
Quasi la metà (47%) delle donne intervistate ha ricevuto commenti negativi da un partner intimo sul proprio aspetto, una su cinque (19%) nell’ultimo mese. Altri commenti negativi, soprattutto per le donne tra 25 e 34 anni, riguardavano l’intelligenza (43%), il lavoro o la carriera (44%), l’abbigliamento (50%) e il peso (50%). In questa fascia di età i commenti negativi per il peso nell’ultimo mese riguardano quasi un quarto (24%) delle intervistate, mentre riguardano il 10% di quelle che hanno superato i 55 anni.
Oltre la metà delle donne intervistate afferma che un partner intimo ha espresso critiche nei loro confronti agli amici o alla famiglia (55%), quasi un quarto (23%) lo ha sperimentato nell’ultimo mese; questa è una tattica comune usata dagli aggressori per manipolare le loro vittime e per allontanarle dai propri cari.
“È fondamentale continuare a stimolare la conversazione su tutte le forme di abuso, siano esse verbali, emotive o fisiche. L’abuso verbale è un problema serio e diffuso che ha un impatto enorme e spesso duraturo sull’autostima e sulla fiducia di coloro che lo subiscono, e che purtroppo può degenerare in violenza fisica. Avon vuole che ogni donna possa essere supportata e sappia come chiedere aiuto. Grazie ai progetti benefici che Avon sostiene ogni anno in collaborazione con le ONG di tutto il mondo, siamo in grado diffondere una cultura volta all’informazione, alla prevenzione e al reintegro delle vittime nella società”, conclude Alessandro Mirandola, General Manager di AVON Italia.
Tra coloro che hanno subito segni di abuso verbale, solo il 16% ha cercato sostegno: il 30% si è rivolto a un familiare e il 26% a un amico. È interessante notare come alcune intervistate abbiano affermato di aver cercato supporto presso fonti esterne come estetiste o parrucchieri (2%) e consulenti Avon (2%). In una relazione in cui l’aggressore ha isolato la vittima da amici e familiari, questi gruppi possono fornire un’importante ancora di salvezza.
L’81% delle intervistate ritiene che sia necessario fare di più per educare i giovani uomini al rispetto nei confronti delle donne, e oltre un quarto crede che sia necessario promuovere un mutamento sociale per combattere i pregiudizi e le discriminazioni di genere.
Proprio per questo Avon Italia, da diversi anni, sostiene l’Associazione Nazionale Telefono Rosa che quotidianamente supporta le donne vittime di violenza e ha introdotto un progetto per sensibilizzare sul tema della violenza che permette agli studenti italiani di incontrare personalità di rilievo nazionale e internazionale impegnate in questo ambito. L’obiettivo è quello di contrastare ogni forma di discriminazione, informare in merito alla comunicazione che genera e/o veicola violenza, sui pericoli che possono esserci nell’uso di mezzi informatici, sul fenomeno del cyberbullismo e sulle strategie più adatte per prevenirlo e contrastarlo.
Ad oggi, Avon e la Fondazione Avon per le Donne hanno contribuito con oltre 80 milioni di dollari al sostegno della lotta contro la violenza sulle donne e contro la violenza di genere attraverso programmi di educazione, prevenzione e sostegno alle vittime.
Per celebrare 135 anni di successi nel mondo della bellezza e del grande supporto nei confronti delle donne, Avon donerà 1,35 milioni di dollari, che si aggiungono agli 1,1 miliardi di dollari raccolti e donati da Avon e dalla Fondazione Avon per le Donne nel corso degli anni, e si impegnerà ancora per le cause che più interessano le donne di tutto il mondo.
Avon raccoglie fondi attraverso i prodotti della solidarietà, presenti sui Cataloghi Avon e sulla piattaforma digitale www.avon.it .
Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne e per tutto il mese vengono proposti la “Spilla Enamel Speak Out” con placcatura color oro (3,99 €), una “Tazza da Viaggio”con coperchio in silicone ( 7,99 €) e il “Rossetto Perfectly Matte Speak Out” (7,99 €). Parte del ricavato di questi prodotti sarà devoluto a sostegno dell’impegno del brand contro la violenza sulle donne.
Inoltre, una sezione dei prodotti presenti in catalogo e on-line sarà dedicata interamente alla beneficenza. Parte del ricavato verrà infatti devoluto a supporto di associazioni benefiche che a livello locale e nazionale sostengono le donne.
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“Siamo fieri di aver dato vita al progetto Life in Rosé e di essere stati la prima cantina vinicola a sostegno dell’Associazione LILT di Treviso. Il nostro obiettivo è accrescere giorno dopo giorno la community di sostenitori, sensibilizzando sempre più persone a queste tematiche per fare la differenza. ‘Più uniti, Più forti, Più rosa!’ è il nostro slogan per la campagna, condivisa nei social con #lifeinrose”, affermano Carlo e Roberto Paladin.
Per promuovere sempre meglio Life in Rosé, la famiglia Paladin quest’anno ha avviato una grande campagna digitale, coinvolgendo personalità dello spettacolo, professionisti del settore Food&Beverage, influencer lifestyle e fashion del territorio veneto e nazionale. Sono stati inviati dei kit “in rosa” dedicati, con i vini Bosco del Merlo, ambasciatori della campagna.
Casa Paladin sostiene il progetto Life in Rosé dal 2018 e devolve parte del ricavato dei rosati Bosco del Merlo Prosecco Rosé DOC e Pinot Grigio Rosé DOC alla LILT, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, sezione di Treviso, contribuendo così alla campagna Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno. Un impegno sincero e concreto quello della casa vinicola di Annone Veneto. Quest’anno, infatti, è stato raggiunto il traguardo di 6 mila euro che, sommati a quelli raccolti dalle campagne precedenti, hanno permesso di devolvere 11 mila euro per la ricerca sul tumore al seno. Il risultato è stato annunciato da Francesca, Roberto e Martina Paladin nell’ambito di una conferenza stampa dove sono intervenuti Nelly Raisi Mantovani, Vice presidente LILT Treviso, il senologo Dott. Christian Rizzetto, il presidente del Consorzio di Tutela Prosecco Doc Stefano Zanette e il presidente del Consorzio DOC Delle Venezie Albino Armani. Come sede è stata scelta la Proseccheria ‘Ai Soffioni’, nel cuore di Treviso, locale che si prefigge di divenire un centro della cultura di questo vino.

Nel sesso femminile, la neoplasia al seno è il tumore più comune e la quinta causa di morte per cancro1. L’obiettivo è quello di informare sempre di più la popolazione sui rischi della malattia e sull’importanza della prevenzione. “In Italia una donna su 7 si è scontrata con il tumore al seno – afferma Nelly Raisi Mantovani –. Solo in Veneto nell’ultimo anno ci sono stati 880 nuovi casi. Il nostro motto è ‘Prevenire è vivere’, e grazie a una efficiente rete di volontari riusciamo a supportare le donne con questa patologia e a fare campagne di prevenzione”.
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[1] Ferlay J et al. GLOBOCAN 2012 v1.2, Cancer Incidence and Mortality Worldwide: IARC Cancer Base No. 11. 2015; available from http://globocan.iarc.fr.
Artisti, musicisti, cantanti, personaggi televisivi, social star hanno deciso di mettersi in gioco per scopi benefici in un campionato FIGC. Il 10 ottobre 2021 hanno esordito, in terza categoria contro la squadra dell’Academy Pro Sesto, presso il centro sportivo “Gaetano Scirea” di Cinisello Balsamo, in provincia di Milano.
In campo, con la maglia della New Dreams: il portiere Andrea Zelletta, modello e cantante reduce dall’esperienza al Grande Fratello, l’attaccante Valerio Mazzei, cantante e tiktoker, il fantasista Shade, rapper e doppiatore. C’erano anche Davide Vavalà, protagonista de “Il Collegio”, Patrizio Morellato, Astol, Peejay, Anima, Andrea Cioffi, Lele Giaccari, Ludwig, Tancredi, Jaro, Mazay, Cosmic, i gemelli La Presa e Marco Filadelfia.
Capitanava la squadra Mister Arturo di Napoli, mitico “Re Artù”, con un passato di grande attaccante anche nelle file di Napoli, Inter e Messina.
Gli abbiamo rivolto qualche domanda.
Da calciatore hai giocato tante partite per beneficienza e continui anche da mister. Com’è stato coordinare la New Dreams?
È sempre emozionante regalare sorrisi, qualsiasi sia il ruolo che si ricopre.
Il più promettente in squadra?
Valerio Mazzei ha colpi da vero calciatore.
Quanto conta per te aiutare chi ha bisogno? Perché lo fai?
È fondamentale, io lo faccio perché fa bene al mio cuore.
Conoscevi Marco Simoncelli?
Non personalmente e non conosco la sua famiglia ma meritano d’essere sostenuti.
Tra i supporters della New Dreams anche Carlo Tavecchio che ha creduto fin dall’inizio al progetto e il F.C. Cologno che ha concesso il centro Brusa per gli allenamenti della squadra.
La New Dreams ha perso 3-0, subendo i tre gol nella prima mezz’ora. Ma dopo lo stentato avvio ha saputo ricompattarsi, sbagliando un rigore e tenendo testa agli avversari fino al triplice fischio finale. L’incontro, valido per il girone C della terza categoria di Milano, si è svolto davanti a un nutrito pubblico presente sulle tribune ed è stato l’occasione per raccogliere un contributo economico a favore della Marco Simoncelli Fondazione O.n.l.u.s. organizzazione di utilità sociale senza scopo di lucro. Dopo la scomparsa del pilota sul circuito di Sepang, in Malesia il 23 ottobre 2011, la famiglia ha costituito l’associazione per onorare la memoria di Marco mantenendo vivo l’impegno di solidarietà e di attenzione verso i più deboli che SuperSic ha sempre affiancato alla carriera di pilota. La Fondazione sostiene e promuove progetti di solidarietà e cooperazione anche intervenendo direttamente, quando necessario.
Clementina Speranza
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