CARA “MONTAGNA DI FUOCO”
“Una montagna che va ben oltre il genere, vulcano (maschile) con un nome femminile (Etna) e con la vocazione di una madre, ‘idda’, che protegge e punisce i propri figli. Il mio viaggio per incontrarti di nuovo inizia dalla casa dei miei genitori e dagli oggetti di mio padre, vulcanologo”, scrive Leonardo Caffo nel suo ultimo libro.
“Montagna di fuoco. Etna: La madre”, edito da Ponte alle Grazie, in collaborazione con il CAI Collana Passi, in libreria da fine gennaio 2022.
‘Cara Etna’ è l’incipit di 23 lettere-capitolo. “Cara Etna, abbiamo impiegato molte ore prima di raggiungerti al vertice, dove il fumo dell’erosione si fa tutt’uno con le nuvole delle nuvole che circondano la costa ionica”. È così che l’autore si rivolge alla montagna, rievocando i momenti vissuti insieme al padre vulcanologo, alla famiglia, agli amici d’infanzia, ripercorrendo nella memoria gli incontri, le passeggiate, le escursioni. C’è il ricordo di Franco Emmi “Da Franco, guida piena di esperienza, ho imparato negli anni moltissime cose. La più importante, essenza di ogni uomo di montagna, è che bisogna andare lentamente, anche quando ti senti pieno di energie…”
Le storie, di oggi e di ieri, scritte sul paesaggio, sulla lava e sulle case. ‘Cara Etna’ è un’idea di montagna che comprende tutto: c’è “la trasformazione della vita specializzata in nuda vita, quella da persone a forme di vita semplici. C’è la vita come gioco che abbiamo lasciato indietro, la vita come sentiero di montagna dove l’obiettivo e il percorso sono solo due modi di dire la stessa cosa”.
Nella Montagna di fuoco si intreccia una passione per il vulcano che unisce un padre e un figlio. E se il padre, il vulcanologo Salvatore Caffo, ne racconta con chiarezza la storia e l’essenza, il figlio, filosofo, ne tratteggia lo spirito, che informa di sé il paesaggio tutto e gli uomini etnei.
23 lettere-capitolo, e poi un dialogo tra i 2 in cui la protagonista è solo lei: l’Etna.
Etna luogo fisico, con la sua natura aspra e potente, ma anche luogo mentale, spirituale: spazio della Terra e della memoria che racchiude tutta la vita di chi è nato e cresciuto sotto la sua ombra. Così la racconta Leonardo Caffo attraverso uno scambio epistolare tra l’Uomo-filosofo e la Montagna di fuoco, un primo passo nella costruzione della ‘psicofisiologia degli ecosistemi’ ipotizzata da Sylvain Tesson.
Leonardo Caffo è nato a Catania, nel 1988. Attualmente filosofo in residenza presso il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e professore di Estetica dei media e della moda alla NABA di Milano. Ha curato il Public Program alla Triennale di Milano nel 2020, e insegnato Filosofia Teoretica al Politecnico di Torino. Nel 2015 ha vinto il Premio Nazionale Frascati per la filosofia. Collabora con Rai Radio 3 e con il Corriere della Sera. Tra i suoi libri: La vita di ogni giorno (Einaudi, 2016), Fragile umanità (Einaudi, 2017), Il cane e il filosofo (Mondadori, 2020), Essere giovani (Ponte alle Grazie, 2021).
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