Vino cancerogeno? Ci batteremo per difenderlo. È l’interesse delle cantine italiane e la saggia presa di posizione di Confagricoltura Puglia e dei Consorzi di Tutela pugliesi (Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria dop, Consorzio del Salice Salentino doc, Consorzio di Brindisi e Squinzano doc).

“Siamo molto preoccupati e amareggiati sull’ipotesi che l’Unione Europea possa etichettare il vino come alimento ad alto rischio cancerogeno”, afferma Novella Pastorelli, Presidentessa del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria dop.

Alla vigilia dell’approvazione del piano anticancro europeo, è necessario scongiurare il rischio che decisioni avventate e dogmatiche mettano in pericolo il futuro di una filiera strategica per il nostro Paese come quella vitivinicola, senza peraltro riuscire a trovare una soluzione ai problemi di salute pubblica. Il consumoresponsabile, rimane l’unica vera ricetta contro i rischi alcol-correlati.

“In Italia e soprattutto in Puglia il vino non è una bevanda, è molto di più. Il vino è cultura, è racconto dei territori, è parte di una tradizione secolare – chiarisce la presidentessa del consorzio –. Oltre  a essere un componente della Dieta Mediterranea: una dieta sana ed equilibrata, patrimonio immateriale dell’umanità. Dunque il vino non può essere criminalizzato. Se passasse il piano, i Paesi membri potrebbero adottare pesanti restrizioni sul vino, provocando danni enormi alla filiera: etichette con alert sanitari, divieto di pubblicità, divieto di sponsorizzazione, aumento delle tasse”.

Tutto a discapito dei produttori.

“Ci batteremo perché non vada in porto, anche perché il vino è uno degli elementi produttivi più importanti del Pil e della bilancia commerciale, tra i pochi che non hanno visto diminuire investimenti e posti di lavoro neanche in tempi di crisi. Una brutta immagine per l’Italia vitivinicola e per la Puglia, una delle regioni italiane simbolo di vini di alta qualità.

Siamo fiduciosi sul fatto che i nostri parlamentari italiani a Bruxelles si batteranno, come hanno sempre fatto finora, in difesa del vino e dell’intera Puglia”, conclude Novella Pastorelli.

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