Sono i moduli più famosi al mondo. Più di un milione di mattoncini assemblabili e costruzioni che incantano. Un caleidoscopio di colori per I LOVE LEGO, una mostra pensata per sognare, divertirsi, scoprire il proprio lato ludico e creativo scrutando tra i dettagli di mondi in miniatura.
Opere di architettura e ingegneria, decine di metri quadrati di scenari interamente realizzati con mattoncini Lego®. Città moderne e monumenti antichi, dalla città contemporanea ideale alle avventure leggendarie dei pirati, dai paesaggi medievali agli splendori dell’Antica Roma, ricostruiti e minuziosamente progettati.

Tra le diverse installazioni sono presenti anche 17 oli ispirati a grandi capolavori della storia dell’arte reinterpretati e trasformati in “uomini lego” dall’artista contemporaneo Stefano Bolcato, che unisce la sua passione per i Lego® e la sua arte. Attraverso una tecnica pittorica a olio, l’autore crea forme di assemblaggio ispirate dal “magnetismo” dei ritratti rinascimentali.

Così, l’artista propone la sua versione di Canto d’amore, del 1914 opera di Giorgio De Chirico, del ritratto di Dante Alighieri realizzato da Sandro Botticelli e di quello di Guidobaldo da Montefeltro di Raffaello, dell’autoritratto con scimmia di Frida Kahlo, della Gioconda di Leonardo da Vinci, de L’uomo senza memoria di Renè Magritte. E poi ancora i ritratti di Lady Diana, Maria Montessori e Yayoi Kusama. Con acrilico su tela: Angel di Keith Haring, Brick Having di Keith Haring, Stepping out di Roy Lichtenstein.

Sette fantastici diorami sono stati costruiti grazie alla collaborazione di un gruppo di appassionati collezionisti.

Classic Space
Ideato e progettato da uno dei più grandi collezionisti di set e pezzi originali della serie Anni ’80 Lego® Classic Space, Massimiliano Valentini, il grande diorama “Spazio” riproduce un insediamento minerario lunare. In questo futuristico scenario l’uomo si avvale dell’aiuto di astronavi, droidi e macchinari per la ricerca di nuove risorse. La sua realizzazione è in continuo divenire in quanto di volta in volta si arricchisce di nuovi elementi unici e irripetibili creati dal costruttore che trae ispirazione oltre che dalla serie originale anche dalle più importanti saghe di fantascienza cinematografiche.

Grande Diorama City

Il Grande Diorama City (work in progress dal 2016) è la massima espressione del tema cittadino rappresentato da costruzioni uniche e irripetibili, realizzate interamente con mattoncini originali utilizzando sia tecniche di costruzione tradizionali sia tecniche anticonvenzionali: 200 mila pezzi.
I costruttori progettano e realizzano indipendentemente le loro opere usando modelli e stili diversi, utilizzando schizzi, disegni tecnici ma anche software di progettazione dedicati ai mattoncini Lego. La collezione di queste creazioni viene arricchita costantemente da nuove opere composte da migliaia di mattoncini e ricche di particolari.

L’assetto urbano viene definito usando software CAD più convenzionali; si delineano così quartieri del centro storico, tratte ferroviarie, zone verdi e aree ricreative.

Roma e i fori imperiali – Il foro di Nerva

Antonio Cerretti con un diorama di 80 mila mattoncini fa il Foro di Nerva o Transitorio, uno dei fori definiti come imperiali, un insieme di monumentali piazze che costituivano il centro della città di Roma in epoca imperiale. Iniziato dall’imperatore Domiziano, fu inaugurato dal suo successore Marco Cocceio Nerva nel 97 d.C.

La pianta del Foro di Nerva fu condizionata dallo spazio disponibile tra i complessi precedenti: la piazza ebbe una pianta stretta e allungata. Al centro del foro era presente il tempio di Giano, realizzato come arco quadrifronte. All’estremità la piazza era dominata da un tempio dedicato a Minerva dietro al quale era posizionata la Porticus Absidata, un ingresso monumentale all’area dei fori dal quartiere limitrofo. Il lato breve opposto al tempio, a ridosso del Foro Romano, aveva pianta curvilinea. Su questo lato doveva esistere un ingresso dal Foro Romano, forse identificabile con l’Arcus Nervae citato in alcune fonti medioevali.

Pirati

È ispirato alle avventure leggendarie nei lontani mari caraibici.
Le opere contenute hanno richiesto svariati tentativi e modifiche, di natura sia stilistica che strutturale. L’atollo di origine vulcanica è ritenuto il posto perfetto per nascondere i tesori di mille scorribande mentre gli indigeni sono pronti a difendere il proprio territorio. I gendarmi sono appostati per recuperare il bottino e imprigionare i malviventi.
Il kraken, mostro marino leggendario dalle dimensioni abnormi (5.350 pezzi) è stato progettato interamente in digitale con successive modifiche estetico/strutturali.

Il mito di questo animale (che infestava gli incubi dei marinai di tutto il mondo, di dimensioni abnormi, generalmente immaginato come un gigantesco cefalopode tipo calamaro con tentacoli così lunghi da avvolgere una nave) si è sviluppato soprattutto fra il Seicento e l’Ottocento. La nave pirata Sea Reaper è ispirata alla famosa nave HMS Victory, un vascello di prima classe, a tre ponti da 104 cannoni della RoyalNavy, costruita negli anni 1760. La paratia laterale è apribile, al fine di mostrare i ponti e le cabine arredate.

La nave pirata Snake Wing è di libera ispirazione e presenta ponte e cabine arredate. Le vele e i cordami sono realizzati con pezzi originali presi dai set della serie “Pirates”.

Nido dell’aquila

Ispirato alla saga A Song of Ice and Fire dello scrittore americano George R.R. Martin e alla pluripremiata serie tv Game of Thrones, l’inespugnabile roccaforte di Nido dell’Aquila (The Eyrie) è la residenza della casata Arryn, protettrice dell’Est.
Lo spettacolare progetto conta circa 300 mila mattoncini. Inizia a prendere corpo nella mente del progettista, Manuel Montaldo nel 2014, e dopo 2 anni di intenso lavoro viene esposta per la prima volta al “Lucca Comics and Games 2016” tra lo stupore del pubblico.

Lo scenario, a cui continuano ad aggiungersi nuovi dettagli anno dopo anno, occupa una superficie di quasi 3 metri quadrati, mentre la sommità del castello raggiunge 1,80 m di altezza. Per la sua realizzazione sono stati utilizzati oltre 300 mila pezzi, reperiti in oltre 3 anni di ricerca.

Grande Diorama Castello

Il diorama medievale nasce da un’idea di Marco Cancellieri e Jonathan Petrongari nel lontano 2011, partecipa alla costruzione anche Marcello Amalfitano. Vengono utilizzati 250 mila pezzi, soggetti a numerosi cambiamenti nel corso degli anni. Del progetto iniziale è rimasta soltanto l’imponente città fortificata che sorge nella parte sud; tutto il resto è stato costruito tra il 2013 e il 2015.

Questo diorama può raggiungere la superfice record di 27 metri quadrati.
Partendo da sud troviamo una piccola foresta abitata dai Forestman, un piccolo forte dei Black Falcons (personaggi della serie originale Lego® Classic Castle), e la città fortificata sviluppata intorno alla Basilica. Da questa parte il sentiero porta a un piccolo villaggio e all’entrata della foresta.
Oltre la foresta ci sono il villaggio alle porte di Winterfell e la dimora della casata Stark, ultimo castello presente nel profondo Nord, ispirato alla serie tv Game of Thrones. Nel Castello, il giardino con l’Albero Cuore.

Porto

Il diorama Porto nasce da un progetto di Andrea Battaglia, nel 2019, ed è composto da 150 mila moduli Lego.
In questa installazione viene riprodotta una porzione del porto antistante la città: i grandi palazzi si stagliano sul lungo molo dove approdano gli yacht delle celebrità e i motoscafi dei cittadini che si concedono un giorno di svago godendosi il mare.

Tra le navi più belle spiccano il catamarano “Queen Mary” da 3.800 pezzi, il “Nemesi” (quello con la chiglia verde) da 3.100 pezzi e il colossale “Prince Marie” (tutto nero) da 2.900 pezzi.

Per arricchire il mare sono stati utilizzati ben 75 milaplate tondi… posati a mano.

Poi in mostra “Legolize”, la pagina umoristica che crea installazioni comiche utilizzando proprio i LEGO. Fondata da tre ragazzi (Mattia Marangon, Samuele Rovituso e Pietro Alcaro) la pagina è nata nel 2016 e attualmente conta più di mezzo milione di fan su Instagram e altrettanti su Facebook.

I LOVE LEGO racconta l’incredibile evoluzione di quello che da giocattolo tra i più comuni e conosciuti, negli anni, si è trasformato in arte. È una mostra promossa dalla Fondazione per la Cultura Pontedera in collaborazione con il Comune di Pontedera, PALP e Arte Per Non Dormire, ed è organizzata da Piuma in collaborazione con Arthemisia. Fa parte del progetto “Arte Per Non Dormire – Pontedera ed Oltre XXI Secolo”, l’ampio progetto di arte contemporanea per la Regia di Alberto Bartalini.

Dal 27 gennaio 2021, al PALP Palazzo Pretorio di Pontedera.

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