Sicuramente il binomio moda e Coronavirus è insolito, ma non così tanto come può sembrare. Sono tanti, infatti, i brand e gli stilisti che si sono mobilitati per supportare con iniziative benefiche la ricerca e il sistema sanitario.

Giorgio Armani è stato il primo a “chiudere” i suoi punti vendita, ristoranti, hotel e a sfilare a porte chiuse durante la Fashion Week. Dopo pochi giorni, l’imprenditore ha donato un milione e 250 mila euro per gli ospedali Sacco, Istituto dei Tumori, San Raffaele (Milano), Spallanzani (Roma) e per finanziare la Protezione Civile. Lo stilista ha deciso di dare il suo contributo anche all’ospedale di Piacenza, della Versilia e di Bergamo arrivando così a una donazione complessiva di 2 milioni di euro.

A sostegno della città di Bergamo, anche il Gruppo Trussardi ha attivato una raccolta fondi a favore di CESVI per sostenere l’acquisto di respiratori e ventilatori polmonari per l’Ospedale Papa Giovanni XXVIII. “Bergamo è il luogo dove tutto è iniziato. Dal 1911, quando mio nonno Dante Trussardi fonda l’omonima Premiata Fabbrica di Guanti – dichiara Tomaso Trussardi, Presidente del marchio –. La città ha sempre mostrato la sua vicinanza alla mia famiglia e ha contribuito alla nostra storia con creativi, artigiani e maestranze locali; un legame che dura da tre generazioni. Il nostro impegno ora è rivolto alla cura delle persone che rischiano la vita a causa del Coronavirus. Per perorare questa causa il 100% delle vendite su trussardi.com sarà devoluto a CESVI”.

I fratelli Della Valle hanno dato vita a un fondo gestito direttamente dalla Protezione Civile per supportare i familiari degli operatori sanitari deceduti affrontando il coronavirus nelle strutture ospedaliere e di ricovero dei malati. Al fondo la famiglia di imprenditori marchigiani ha destinato 5 milioni, mentre Mario ed Enrico Moretti Polegato, rispettivamente presidenti di Geox e di Diadora, hanno devoluto un milione di euro a beneficio della regione Veneto. Edizione Srl, holding della famiglia Benetton, invece ha versato 3 milioni di euro per sostenere quattro istituti ospedalieri, impegnati a contrastare l’emergenza.

Per avviare il progetto promosso dalle regione Lombardia che prevede la realizzazione di un ospedale con oltre 400 posti di terapia intensiva all’interno della ex Fiera di Milano, Moncler ha messo a disposizione 10 milioni di euro.

I brand Michael Kors, Versace e Jimmy Choo del gruppo del lusso Capri Holdings Limited hanno devoluto nel loro insieme più di 3 milioni di dollari in supporto alla lotta contro il Covid-19. A Milano, Versace ha donato 500 mila dollari per supportare la città. Questa donazione ripartita tra l’ospedale San Raffaele e l’iniziativa di CMNI Italia, We Are With You, si aggiunge a quella di un milione di RMB in favore della Chinese Red Cross Foundation e alla donazione personale di 200 mila euro fatta da Donatella Versace e sua figlia Allegra dell’ospedale San Raffaele di Milano. Poi c’è la famiglia Zegna che, insieme al top management del Gruppo, ha deciso di donare, a titolo personale, 3 milioni di euro alla Protezione Civile Italiana, per sostenere gli infermieri, i medici, i ricercatori e i volontari di tutta Italia che da settimane lavorano instancabilmente.

Importante è anche l’operazione di Damiani, che ha messo a disposizione della Protezione Civile i nuovi headquarters di 12 mila metri quadri a Valenza. L’edificio può essere utilizzato come ospedale da campo, ricovero per senzatetto, magazzino materiali o per ciò che le autorità riterranno utile.

La pandemia ha fermato il mondo: aziende chiuse, campagne annullate, ma la produzione tessile non si ferma. Il Gruppo Miroglio ha riconvertito parte della sua produzione per realizzare mascherine e rispondere alla carenza di dispositivi di sicurezza nella regione Piemonte. In due settimane, sono state confezionate circa 600 mila le mascherine in cotone ed elastan, trattate con prodotti idrorepellenti che si possono lavare e riutilizzare per una decina di volte, vendute al prezzo minimo che consenta di coprire i costi di produzione. Anche il Gruppo Calzedonia ha risposto all’appello delle istituzioni, mettendo a disposizione gli stabilimenti di Avio (Tn) e Gissi (Ch), per quanto riguarda il territorio italiano, e gli impianti croati di proprietà del gruppo veronese. La conversione è stata possibile grazie all’acquisto di macchinari speciali per la creazione di una linea semi-automatica, e alla formazione delle cucitrici al nuovo tipo di produzione. Questo nuovo assetto permette la produzione di 10 mila mascherine al giorno donate all’ospedale e al Comune di Verona.

A sua volta il gruppo veneto Plissé, proprietario dei marchi Beatrice.b, Sfizio e Smarteez, ha intrapreso la produzione di mascherine e camici da sala operatoria.

In Puglia, Tagliatore ha messo a punto in una settimana 12 mila mascherine per il Comune di Martina Franca, l’Ospedale San Giuseppe di Milano, mentre in Emilia Romagna la Marex ha aderito al progetto di Nuova Sapi per la creazione di mascherine idrorepellenti riutilizzabili fino a dieci volte.

Per garantire agli ospedali gli indumenti necessari per la protezione dal Covid-19 c’è anche la Herno di Claudio Marenzi (presidente di Pitti Immagine e Confindustria Moda). La produzione a titolo gratuito viaggia con ritmi in grado di garantire 10 mila camici e 25 mila mascherine al mese, distribuiti dalla Protezione Civile presso i presidi sanitari sul territorio.

La corsa alla solidarietà non si ferma, Luisa Spagnoli ha effettuato una donazione di mascherine all’ospedale S. Maria della Misericordia di Perugia e una donazione in denaro, per l’acquisto di apparecchiature necessarie al personale medico-sanitario.

100 mila euro all’ospedale Sacco di Milano da parte di Sergio Rossi, ma il un maestro della calzatura di lusso italiana viene a mancare dopo il ricoverato di diversi giorni all’ospedale Bufalini di Cesena, era risultato positivo al coronavirus.

Nell’esercito della moda anche Gucci (con una donazione di 1 milione di euro alla Protezione Civile) Salvatore Ferragamo, Fendi, Celine, Valentino (che ha devoluto 1 milione di euro all’unità di terapia intensiva del Sacco di Milano, e 1 milione per la Protezione Civile italiana), Serapian, Drome ed Ermanno Scervino hanno risposto agli appelli delle regioni. “Le nostre sarte erano a casa per precauzione e abbiamo chiesto loro se volevano fare volontariato per produrre mascherine, camici e cuffie – afferma Toni Scervino, amministratore delegato di Ermanno Scervino –. Hanno aderito tutte, per noi è un grande orgoglio”.

Prada, su richiesta della Regione Toscana, ha avviato la produzione di 80 mila camici e 110 mila mascherine da destinare al personale sanitario della regione. Gli articoli sono prodotti internamente presso l’unico stabilimento del Gruppo, Prada Montone (Perugia), rimasto operativo a questo scopo e da una rete di fornitori esterni sul territorio italiano. Miuccia Prada, inoltre, ha aderito al progetto della Lega Italiana per la lotta contro i tumori (LILT) di Milano e Monza Brianza per consegnare 5 ventilatori polmonari, 20 mila mascherine chirurgiche e mille mascherine filtranti (ffp2) all’Ospedale San Gerardo di Monza attraverso una donazione personale di 60 mila euro, facendo salire a 120 mila l’ammontare della raccolta. Anche Mara Maionchi, premio LILT for Women 2019, ha offerto il suo sostegno alla campagna amplificandola attraverso i suoi canali social. Sempre a sostegno dell’ospedale San Gerardo, il Gruppo Canali ha versato 200 mila euro tramite la Fondazione Canali Onlus “L’emergenza sanitaria ha chiuso le nostre porte ma non i nostri cuori – riferisce Marco Alloisio, il presidente di LILT Milano –. Grazie a tutti per la solidarietà a catena che si sta moltiplicando ora dopo ora. Solidarietà per chi soffre e per chi non può permettersi di interrompere terapie vitali come quelle oncologiche”.

Per tutto il mese di aprile, invece, il 10% delle vendite online dei marchi principali del gruppo OTB (Diesel, Maison Margiela, Marni) è devoluto alla Fondazione OTB, un’organizzazione no profit del gruppo impegnata nel sostenere aree del mondo in difficoltà attraverso iniziative a impatto sociale e in particolare all’approvvigionamento e alla distribuzione di materiali di protezione per il personale medico e paramedico in prima linea nella lotta al virus, e di strumenti di supporto ai malati di centri e strutture ospedaliere minori. Mentre fino al 12 aprile, i brand del Gruppo Aeffe: Alberta Ferretti, Philosophy di Lorenzo Serafini e Moschino destinano il 15% delle vendite online a supporto dell’Azienda Unità Sanitaria Locale della Romagna e dell’Istituto Clinico Humanitas Milano.

Chiara Boni ha disegnato la t-shirt unisex Smile for Italy. L’intero ricavato dalla vendita va a favore dell’Associazione Aziende Socio Sanitarie Territoriali della Regione Lombardia.

Cruciani C, invece, con la vendita 5000 braccialetti macramé, Furla con una significativa donazione a nome di tutti i suoi dipendenti e Leda Madera, il brand di bijoux creato da Giulia Tordini, con i profitti delle vendite del suo e-commerce sostengono Croce Rossa Italiana

Con l’iniziativa Prints For Good, Giampaolo Sgura ha messo in vendita una selezione di 18 immagini dal suo portfolio con stampe in edizione limitata firmate dal fotografo. Il 100% del ricavato dalla vendita su printsforgood.org è devoluto a supporto degli ospedali della Regione Puglia. Anche gOOOders si impegna a contrastare l’emergenza sanitaria con una mascherina speciale, realizzata e ricamata a mano a Napoli e i profitti delle vendite sono donati all’ospedale Cotugno di Napoli.

Coccinelle ha attivato una raccolta fondi online su GoFundMe.com, un esempio seguito anche da Elisabetta Franchi con la campagna di raccolta fondi chiamata #SEVUOIPUOI a cui la stilita ha donato 50 mila euro. La piattaforma è stata utilizzata anche da Chiara Ferragni e Fedez che hanno ricavato più di 3 milioni di euro destinati alla creazione di nuovi posti di terapia intensiva all’ospedale San Raffaele di Milano.

Dall’estero, Chanel ha donato 1,3 milioni di euro per supportare l’Italia, la somma è destinata alla Protezione Civile Italiana e agli ospedali Sacco di Milano e Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Mango dona 2 milioni di mascherine. Poi c’è Dior, che ha deciso di riaprire le porte del suo stabilimento Baby Dior a Redon, in Francia, per produrre mascherine protettive. Il gruppo francese Kering, che racchiude molti brand del lusso Made in Italy e non solo (Gucci, Bottega Veneta, Saint Laurent, Balenciaga, Alexander McQueen, Brioni, Pomellato e Kering Eyewear) ha donato 2 milioni di euro a favore degli ospedali italiani. La donazione aiuta molte strutture in Lombardia, Veneto, Toscana e Lazio, regioni più attive nelle produzioni del gruppo.

Nonostante la sofferenza del settore fashion a causa della crisi dovuta al Coronavirus, molti brand e imprenditori si espongono personalmente per fronteggiare la situazione, con azioni concrete, positive e costruttive a sostegno della sanità, dimostrando di che stoffa sono fatti e da quali valori sono guidati.

Simone Lucci

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