Nelle Maldive, paradiso di mare e natura formato da 1.200 isole e atolli, il Governo, le comunità locali, e molti hotel e resort stanno attuando programmi e attività per salvaguardare il delicato ecosistema dell’arcipelago.

Salvaguardia degli ecosistemi della barriera corallina

Nel 2015-2016, le barriere coralline hanno risentito del fenomeno dello sbiancamento dei coralli. Un fenomeno che avviene quando le temperature oceaniche sono insolitamente alte per cui i coralli espellono le alghe che vivono nei loro tessuti, diventano bianchi e possono anche morire. Tra il 70% e il 90% del corallo delle Maldive è stato distrutto dallo sbiancamento, ma le barriere coralline e i loro ecosistemi possono ancora essere recuperati grazie ai progetti di conservazione messi in atto in alcune zone. Dal 2005 la società di consulenza Reefscapers partecipa a progetti di recupero delle barriere coralline maldiviane con tecniche pionieristiche e innovatrici che utilizzando supporti di varie forme ricompone la struttura dei coralli consentendo loro crescere a un ritmo di 10-15 cm all’anno. Questo tipo di intervento sta rapidamente trasformando le barriere coralline e i fondali marini sabbiosi in floridi ecosistemi che offrono riparo a pesci e crostacei. I supporti per i coralli vengono progettati e prodotti su un’isola dell’atollo di Baa, si tratta di un’iniziativa unica che dà impiego a molti abitanti del luogo e permette loro di diventare parte attiva nelle attività legate al turismo e alla salvaguardia ambientale. Molti resort, inoltre, hanno creato attività di salvaguardia che coinvolgono gli ospiti quali, ad esempio, tour di snorkeling e trapianto di coralli.

Salvaguardia dei mari

Una regolamentazione ferrea volta a mantenere la popolazione dei pesci e a preservare l’incredibile vita sottomarina dell’arcipelago proibisce la pesca nelle riserve della barriera corallina. Sfortunatamente, non si può dire lo stesso per molti altri Paesi che si affacciano sull’Oceano Indiano. Negli ultimi anni sono stati aperti svariati centri di recupero delle tartarughe dove biologi marini e veterinari hanno accesso a strutture dotate di laboratori, raggi X, ultrasuoni e risorse chirurgiche per curare gli esemplari feriti. 

Eliminazione graduale della plastica monouso

Nel 2019, durante il suo discorso all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York, il Presidente delle Maldive Ibrahim Mohamed Solih ha annunciato un ritiro progressivo dal Paese di tutti gli articoli in plastica monouso. Solih ha affermato che i prodotti più inquinanti, come le bottiglie d’acqua e i sacchetti, saranno eliminati gradualmente entro il 2023. Il governo implementerà una serie di misure volte a eliminare dal Paese le materie plastiche più inquinanti attraverso divieti e tasse, e proponendo nuovi standard e linee guida per l’industria. Gli interventi saranno introdotti gradualmente per non danneggiare persone e imprese, e per far sì che alternative alla plastica siano prontamente ed economicamente disponibili.

Riciclaggio della plastica

Il primo impianto di riciclaggio delle materie plastiche è stato realizzato dal gruppo no profit Parley for the Oceans nel 2018. Questo “laboratorio della plastica” si trova nella capitale, Malé, e ha una capacità di lavorazione di 500 kg di materiale al giorno. Alcuni resort dell’isola hanno inoltre sviluppato propri impianti di riciclaggio, alcuni dei quali sono in grado di immagazzinare fino a 360 tonnellate di rifiuti, e possono trasformare le bottiglie di plastica in borse.

Sempre più ricche di colori e sempre più pulite, le Maldive ci seducono col loro fascino. Per adesso sogniamole, in attesa di poter viaggiare.

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