ARTISTI PERSIANI IN MOSTRA A MILANO

ARTISTI PERSIANI IN MOSTRA A MILANO

Si è da poco conclusa la mostra che ha portato un po’ di Persia a Milano. Musica, profumi, proiezioni, tappeti, dipinti hanno creato una magica atmosfera durante la collettiva di 4 artisti persiani: Hoda Pishraft, Nadia Shokraie, Ladan Tofighi Niaki e Babak Monazzami. In esposizione anche 53 foulard in seta di fattura iraniana decorati artigianalmente con tecnica batik.

Moda e arte si sono incontrate nell’atelier di Fiorella Ciaboco. Giornalisti, buyer e appassionati di moda e arte hanno conversato con gli artisti, ammirato le loro opere e le creazioni sartoriali della padrona di casa. In allestimento le cappe Kimono, segno di riconoscimento della Ciaboco, realizzate con diversi tessuti, dal broccato alla seta, e dipinte a mano su lino, tutte sapientemente abbinate alle opere da Olga Panova, curatrice della mostra, con alle spalle un passato di critica d’arte a San Pietroburgo e di gallerista con uno spazio a Milano.

La presenza e la disponibilità degli artisti hanno coinvolto il pubblico presente. “Ho scelto di portare in mostra la mia ultima opera ‘la ragazza sasanide’ perché simbolo della nostra civiltà millenaria – precisa Babak Monazzami –. Ho spiegato al pubblico presente che lo strumento che ha in mano è, chiamato “tar” ed è l’antenato della chitarra. Il foulard che le copre il capo è detto ‘golvani’, le donne spesso lo adornavano con monete, pietre preziose, spille, fiori, ecc., in passato era facoltativo indossarlo, ma oggi sappiamo bene che non è più così”. Dell’artista Babak Monazzami anche 3 tele riguardanti il buddismo: Monaci Tibetani, Il Dalai Lama bambino, In lighting.  “Ho scelto di portare queste tele per raccontare che quando è nato il buddismo, il territorio in cui ha avuto origine faceva parte dell’Iran. Inoltre, la filosofia di uno dei profeti iraniani, Mani (pittore e medico), è stata molto influenzata dal buddismo. Mani infatti aveva incontrato i buddisti che vivevano nella parte ovest dell’Iran (circa 500 anni dopo Cristo)”, spiega Monazzami.

A Monazzami è stata affidata anche la presentazione geografica e storica, dell’Iran, con brevi cenni sulla storia del costume.

Una mostra che ha quindi raccontato lo splendido passato di un paese dalla cultura millenaria che è importante tenere viva consentendo ai giovani persiani la libertà di esprimersi con la loro arte, e mantenendo vigile l’attenzione su quanto accade lì oggi.

Alla mostra-evento era presente l’artista Ladan Tofighi, in Italia dal 2012, che nelle sue opere (olio su tela e china) cerca di esprimere la sua giocosità infantile rappresentando la nuda verità con un tocco di sarcasmo e ironia. Due sue opere in mostra, parte di una raccolta di dipinti su carta realizzati in china acquerellata, rievocano scene di vita quotidiana a Teheran, città dove lei è nata e cresciuta. Sono  The Beginning Of Spring e Bike To Hell. Lei afferma: “Se a una persona non vengono date scelte, alla fine la sua immaginazione non è più sicura. Il corpo le diventa estraneo, e dimenticare di amarsi è quasi una conseguenza. Alla fine si perde il senso di identità, la direzione e la libertà di sognare”. In mostra anche The Emancipation in The Apocalypse e Under The Orange Tree.

 

Hoda Pishraft ha portato in mostra 3 dipinti e 11 tele nelle quali ha creato una combinazione di arte occidentale e orientale. “Ho mescolato una tecnica di fabbricazione della carta, che ho imparato in Italia, con tecniche di tessitura Kilim, apprese in Iran”. Per lei la vita è come dipingere. “Bisogna tracciare le linee con la speranza e cancellare gli errori con la calma. Immergere il pennello nella pazienza e dipingere con amore”, conclude Hoda.

Prive dell’artista, che si trova in Iran, le 8 opere di Nadia Shokraie Pour, tra tutte: “Senza titolo”, già esposta nella prestigiosa collettiva “Artisti a villa Clerici”, mostra degli artisti dell’Enciclopedia d’Arte Italiana. “Mio padre inizialmente non era d’accordo che imparassi a dipingere, poi dopo l’Università e le lezioni di arte, la mia passione è stata sempre più forte, e ho deciso di continuare. Vedo un’immagine nella fantasia e poi comincio a dipingere. È dipingendo che mi sento libera e sento una forza enorme dentro di me”, racconta Nadia.

Abgusht, kate, hummus e ferni, sono piatti tipici della cucina persiana.  A questi sono stati abbinati 3 vini: il Rosso Toscana I.G.T. (25% Cabernet Sauvignon, 25% Merlot, 25% Syrah, 25% Sangiovese), Galio ToscanaI.G.T.Rosato (Sangiovese 100%), Pet Nat Spumante Bianco I.G.T. (Trebbiano, Grechetto, Malvasia). I vini della cantina toscana Poggio del Moro sono stati offerti dalla titolare Tania Kuznetsova, amante dell’arte che da sempre appoggia progetti e mostre. Sono ricavati con un’agricoltura biologica e biodinamica, da vigne che si sviluppano su 14 ettari nella zona di Chianciano Terme, in provincia di Siena. Cibi e vini degustati con un sottofondo di musiche iraniane hanno accompagnato lo spettatore in un viaggio al di là dell’Arte.

La mostra è stata ideata dalla rivista EMME22 che, nella sezione ARTE, offre approfondimenti su mostre e artisti, e propone una sintesi per immagini attraverso i video pubblicati sui suoi social.

Della squadra di EMME22 fanno parte Olga Panova e Nino Carè che hanno rispettivamente curato e allestito la mostra.

Foto di testata La ragazza sasanide (acrilico su tela) di Babak Monazzami 

 

OBIETTIVO: NEUTRALIZZARE I VIRUS, 4 RISPOSTE CONCRETE

OBIETTIVO: NEUTRALIZZARE I VIRUS, 4 RISPOSTE CONCRETE

ANEMOTECH: UN TESSUTO

TheBreath®  è il primo tessuto in grado di assorbire le polveri sottili nocive presenti nell’aria e disaggregarle, reintroducendo in circolo aria pulita, per garantire un ambiente sano e sicuro.

Da oggi, nella nuova rivoluzionaria versione certificata ISO 18184:2019, questo tessuto svolge anche un’attività antivirus neutralizzando in 2 ore fino al 98,75% della carica virale.

La sua membrana esterna filtrante è infatti costituita al 100% da fibra di poliestere modificata con molecole attivate per l’abbattimento al contatto di batteri, muffe e virus. Il rivestimento esterno effettua un primo grado di filtrazione sulle polveri, e la parte interna al carbone attivo agisce sulle micro molecole inquinanti.

theBreath® è un’innovativa fibra multistrato, formata da tre sottili layers che lavorano in sinergia in un circolo virtuoso: due strati esterni in materiale idrorepellente con proprietà antivirali, battericide, antimuffa e anti-odore, traspiranti e stampabili, e uno intermedio costituito da una cartuccia in fibra carbonica adsorbente in grado di attrarre, trattenere e disgregare le molecole inquinanti e i cattivi odori presenti nell’aria.

Una soluzione rivoluzionaria per mezzi di trasporto pubblici e privati, scuole, negozi, centri commerciali e uffici, workspace, ambulanze, ambienti ospedalieri e luoghi ad alta densità di frequentazione.

Nasce da Anemotech, PMI innovativa Made in Italy.

CERTIFICAZIONI E TEST

Gli studi sull’efficacia di theBreath®, riferisce Anemotech, sono stati sviluppati in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche Dipartimento SIMAU e hanno superato diversi test sulla performance del prodotto, ottenendo importanti certificazioni.

Oltre alla già citata certificazione ISO 18184:2019 per la sua attività antivirale garantita fino al 98,75%, il tessuto ha superato anche i test:

ISO 16000-9 per la determinazione del flusso specifico per superficie di emissione di composti organici volatili (COV) da prodotti da costruzione di nuova produzione o prodotti di finitura in condizioni climatiche definite; UNI 11247 per la determinazione dell’indice di abbattimento fotocatalitico degli ossidi di azoto in aria da parte di materiali inorganici; ANSI/AHAMAC-1-2002 per misurare le prestazioni dei purificatori d’aria per uso domestico.

 

SEAS: UNA CABINA DI SANIFICAZIONE

SEAS è la società ingegneristica svizzera di ricerca e sviluppo che propone e garantisce un sistema di controllo e sanificazione per ridurre i rischi di contagio da Coronavirus.

L’azienda presenta SANYLIFE SEAS per la prevenzione e il contrasto ai patogeni, tra cui il Covid-19, adatto per un uso civile e industriale, sia da esterno che da interno.

Le cabine modulari e i tunnel retrattili sono personalizzabili in termini di dimensioni, configurazione e ciclo di sanificazione. Possono essere utilizzati in diversi contesti e per svariati utilizzi: dagli ospedali per la sanificazione del personale e dell’abbigliamento, ai luoghi con grandi flussi di persone come supermercati, centri commerciali, hotel. 

Nella prima fase, il software è in grado di filtrare gli accessi tramite il riconoscimento facciale, la misurazione della temperatura corporea e il controllo dell’uso della mascherina, inviando un segnale acustico e un avviso pop-up, e interrompendo il processo di sanificazione in corso, qualora la persona in ingresso avesse una temperatura corporea eccedente rispetto ai requisiti richiesti e/o non indossasse la mascherina.

Nella seconda sezione, sulla persona in accesso viene nebulizzato un liquido sanificante antivirale certificato, e nello stesso tempo a ciclo continuo l’aria viene tenuta asettica dal sistema UV-C ad alta pressione antivirale.

Nel passaggio della persona avverrà:

  • completa sanificazione di: suole scarpe, ruote passeggini, ruote carrelli spesa, etc.
  • completa sanificazione degli indumenti per la parte a contatto con l’esterno.

L’azienda assicura che non vi è nessuna criticità o pericolo per il viso poiché questo non è direttamente colpito dal processo di nebulizzazione e dalla decontaminazione a ciclo continuo dell’aria.

 

BABAK MONAZZAMI: UN NUOVO TIPO DI MASCHERINA

Una mascherina in plastica e silicone bene aderente al volto consentirebbe di isolarci e annientare i virus. Questa mascherina prevede un piccolissimo serbatoio contenente alcool e olio di lavanda, o semplicemente propoli.

La propoli, prodotta dalle api, è la sostanza resinosa che riveste gli alveari e li protegge dagli agenti esterni: muffe, funghi, batteri. Oltre a essere un antibatterico è anche un antivirale che agisce su molti ceppi di virus, come quelli di influenza, raffreddore e herpes. 

Lolio di lavanda è dotato di numerose proprietà e trova largo impiego nell’ambito dell’aromaterapia, dove è rinomato per le sue proprietà calmanti e rilassanti. Diversi studi hanno confermato che l’olio essenziale di lavanda possiede una discreta attività antibatterica e un’interessante attività antifungina.

I filtri di questa maschera fanno passare l’aria solo verso una direzione (a senso unico). In caso di ingresso in direzione opposta si chiudono.

“La mascherina ha 2 filtri: uno di entrata e uno di uscita. Quando si inspira, soltanto il filtro di entrata è aperto. Quando si espira il filtro di entrata è chiuso e si apre solo quello di uscita.

L’aria esce passando attraverso l’olio e l’alcool ed è lì che i virus vengono annientati. Per legge fisica, l’alcool resta sotto. Sopra, con il ruolo di evitare una possibile inalazione da bocca o naso, c’è l’olio di lavanda o la propoli”, spiega Monazzami.

La mascherina nasce dall’idea di Babak Monazzami esperto di terapie naturali e (TIM) Medicina Tradizionale Persiana. Ne ha disegnato il prototipo e attualmente cerca finanziatori per il lancio sul mercato.

 

SIGNIFY: UNA LAMPADA

Signify (Euronext: LIGHT) ha ideato una lampada da tavolo per neutralizzare la presenza di virus e batteri all’interno della propria abitazione. Si chiama UV-C ed è a marchio Philips.

L’azienda garantisce la neutralizzazione di virus, batteri, muffe e spore.

Il tempo per disinfettare una singola stanza varia a seconda delle dimensioni e del tipo di superficie o di oggetti presenti al suo interno. Ad esempio, un soggiorno di medie dimensioni richiede circa 45 minuti  di  esposizione alla luce UV-C, mentre una camera da letto ne richiede 30, e un bagno circa 15.1

La lampada presenta un pannello di controllo intuitivo e l’integrazione di comandi vocali. Poiché l’esposizione ai raggi UV-C può essere dannosa per gli occhi e la pelle, l’assistente vocale, prima di avviare il ciclo di disinfezione, chiede agli utenti di abbandonare la stanza. Un’ulteriore protezione è offerta dalla presenza di sensori integrati che, nel caso venisse rilevato un qualsiasi movimento, provvederanno a spegnere immediatamente la lampada.

Tutti i batteri e i virus testati fino a oggi rispondono positivamente alla disinfezione UV-C..“Mentre il mondo si sta adattando alle sfide e alla ‘nuova normalità’ dell’era Covid-19, noi di Signify ci sentiamo in dovere di contribuire alla crescente necessità di sanificare oggetti e superfici da parte delle persone. Da qui nasce la lampada da tavolo Philips per la disinfezione UV-C. Questo innovativo dispositivo, dotato disorgenti luminose UV-C Philips, consente di neutralizzare diversi tipi di virus (incluso il SARS-CoV-2, virus responsabile del Covid-192) e batteri3  per contribuire a mantenere le proprie abitazioni al sicuro da microorganismi dannosi”, afferma Rowena Lee, Division Leader Digital Products di Signify. Nei test di laboratorio le sorgenti di luce UV-C hanno ridotto, in appena 9 secondi, la carica virale del SARS-CoV-2 (virus responsabile del Covid-19)  presente su una superficie, a livelli inferiori a quelli rilevabili.

DISPONIBILITÀ

La lampada da tavolo Philips UV-C per la disinfezione è disponibile in Italia dal 25 gennaio 2021 (in esclusiva Amazon solo per i primi due mesi, fino al 27 Marzo).

EMME22

 1Riferimenti di calcolo: soggiorno di 28 m2 con una portata di 3m, camera da letto di 20 m2 con portata di 2,5m, bagno di 13 m2 con 2 m di portata. L’efficacia della disinfezione varia a seconda del tempo di disinfezione, della distanza e del tipo di superficie e/o oggetto. Per approfondimenti si rimanda al manuale e/o alla pagina web.

2 Nei test di laboratorio le sorgenti di luce UV-C di Signify hanno ridotto la carica virale del virus SARS-CoV-2 presente su una superficie, a livelli inferiori a quelli rilevabili, in soli 9 secondi (Storm et al., 2020). Durante questo test è stata applicata un’esposizione a un’irradiazione UV-C di 0,849 mW/cm2 per la durata di 9 secondi, risultando quindi in una dose di UV-C di 7,64 mJ/cm2. La validità dei nostri prodotti per la disinfezione delle superfici tramite raggi UV-C (dotati delle nostre sorgenti luminose UV-C) è garantita a patto che si raggiunga la medesima quantità di raggi UV-C su ciascuna area della superficie irradiata.

3 La lampada da tavolo Philips per la disinfezione UV-C di Philips utilizza la tecnologia UV-C grazie alla sua comprovata efficacia nel neutralizzare virus e batteri. Per ulteriori approfondimenti è disponibile la seguente lettura: Malayeri et al., Fluence (UV Dose) Required to Achieve Incremental Log Inactivation of Bacteria, Protozoa, Viruses and Algae, 2016.

 

IL CUPPING: UN’ANTICA TECNICA PERSIANA TANTO USATA IN AMERICA

IL CUPPING: UN’ANTICA TECNICA PERSIANA TANTO USATA IN AMERICA

È tanto usata in america, dagli atleti e dalle star. Tra queste Jennifer Aniston, Gwyneth Paltrow, Lady Gaga, Lena Dunham, Victoria Beckham. È un’antica pratica utilizzata per trattare il dolore, la rigidità muscolare e tanto altro. Parliamo della coppettazione, o cupping therapy. Pare che, nel 2013, Jennifer Aniston sia apparsa con i segni del cupping coperti con il make up, alla premiere di Call me crazy di Los Angeles. Così come il nuotatore Michael Phelps, entrato nella leggenda con 19 ori olimpici, che ha attirato l’attenzione a Rio 2016 per alcuni cerchi scuri sulle sue spalle. Ad avvalersi del cupping anche la nuotatrice Natalie Coughlin (che ha postato su Instagram una foto), i combattenti UFC, atleti professionisti di body bilding, il ginnasta americano Alexander Naddour che dichiara sia il trattamento più efficace per togliere il dolore muscolare.

A parlare di cupping Babak Monazzami che si occupa di terapie naturali e (TIM) Medicina Tradizionale Persiana.

Il cupping è un’antica tecnica, ha origine nella medicina persiana e sono necessari anni di studi ed esperienza per praticarla. Cupping, letteralmente “aspirare, succhiare”. Si ultilizzano delle coppette di diversi materiali: ceramica, rame, vetro, plastica, che vengono posizionate in diverse parti del corpo e da queste viene tirata l’aria tramite calore o attraverso una pompa. Il “vuoto” nelle coppette Si ottiene in due modi: o attraverso il calore di una fiamma o meccanicamente. Il primo metodo è il più antico e l’unico utilizzato fino a qualche anno fa e consiste nell’introduzione nella coppetta di una fiamma accesa per alcuni decimi di secondo, in modo da determinare la fuoriuscita dell’aria formando appunto un vuoto, dopodiché si applica immediatamente la coppetta sulla cute. Il metodo più moderno, invece, prevede l’utilizzo di una pompa e, una volta fissate le coppette con valvole sulla pelle, si aziona la leva dello strumento per attirare l’aria contenuta all’interno della coppetta creando così il vuoto. In questo modo la cute viene attirata nella coppetta e la sua risalita è tanto maggiore quanto più si agisce sulla leva dello strumento. Questo può causare dei lividi che possono fornire un ausilio diagnostico. Se i segni si presentano con una tonalità di viola più intenso, generalmente indicano una maggiore stagnazione di sangue, e probabilmente l’origine dei dolori avvertiti si trova appena sotto quella zona che, pertanto, costituisce il punto in cui bisognerebbe concentrare l’applicazione delle coppette o altri trattamenti in futuro. Il cupping è una terapia complementare e la sua percentuale di efficacia varia dall’80 al 10%. La tecnica può essere utilizzata sugli atleti per alleviare i dolori muscolari dovuti agli intensi allenamenti e allo stress delle competizioni. Per recuperare la fatica sportiva, ma anche per un’infinità di problematiche di genere diverso. Per sciogliore il grasso, per la ritenzione idrica, per la cellulite, per la dismenorrea, per la stagnazione del flusso sanguino (problemi di circolazione), per la bronchite (stagnazione di catarro), per le coliche renali, per le coliche intestinali, per i dolori intestinali, per l’appendice, per l’artrosi, per la gobba, per l’influenza, per l’emicrania, per la stanchezza, per rafforzare il sistema immunitario, contro la stipsi, per rafforzare le corde vocali, per le ovaie. E poi ancora, complementare ad altre terapie per alleviare e migliorare varie problematiche: tunnel carpale, infezioni genitali e urinarie, asma, “spalla congelata” (o spalla rigida, frozen shoulder, capsulite adesiva), lesioni dei menischi, artrosi al ginocchio, ipo e iper tiroidismo, laringite, afonismo, per aumentare l’altezza, per la debolezza sessuale, reumatismo, dolori muscolari, vene varicose, incontinenza, bruciature, anemia, disintossicazione dalla droga, stress, sinusite e tanto altro… Brent Bauer, medico e direttore del programma di medicina complementare e integrativa della Mayo clinic statunitense, ha riferito al Time che un terapeuta della medicina tradizionale cinese proporrebbe il cupping come parte di un programma più ampio, che includerebbe anche consigli legati all’alimentazione, per esempio, piuttosto che come terapia a sé stante che, secondo Bauer, è un “fenomeno tutto americano”, in cui gli occidentali che praticano la coppettazione si concentrano sugli effetti su muscoli e flusso sanguigno, piuttosto che sulla sua capacità di sbloccare il flusso di energia (o “qi”) se stagnante nel corpo, come farebbe un terapeuta cinese. Ma in realtà è quanto sosteneva già nell’anno 1000 Avicenna,  medico, filosofo, matematico, logico e fisico persiano,  da tanti definito Scheikh Reyes ovvero “Il Principe dei Medici”. Le sue opere più famose sono “Il libro della guarigione” e “Il canone della medicina”.

Babak Monazzami

Babak Monazzami è nato a Khorram Abad, in Persia. Si occupa di Medicina Tradizionale Persiana  (TIM) e Babilonese. I suoi consigli sono basati sulla medicina persiana, cinese, fisioterapia, psicologia. Tra il 2008 e 2009 tiene seminari su sport-psicoterapia per giovani rifugiati provenienti da paesi con conflitti e bambini-soldato con depressione borderline, con la collaborazione del dottor Filippo Petrogalli e del dottor Italo Siena, direttore e fondatore del centro Il Naga, a Milano. Nel 2009 e 2010 ha tenuto seminari sulla psicologia e sulla medicina persiana rivolti agli studenti di psicologia all’Università degli Studi di Milano Bicocca. Dal 2015 al 2017 ha praticato la medicina persiana presso uno studio privato di Medicina Generale e Tradizionale a Dusseldorf, in Germania. Per diffondere la medicina persiana negli stessi anni, in seminari rivolti ai medici e agli “heilpraktiker”, ha illustrato soluzioni alternative per varie malattie. A differenza del medico convenzionale, lo Heilpraktiker utilizza metodi naturali quali Omeopatia, Fitoterapia, Agopuntura, Osteopatia/Chiropratica, Kinesiologia, Aromaterapia, Ipnosi, Medicina Cinese, Medicina Quantistica, Metodi di Disintossicazione. Heilpraktiker è una parola tedesca che significa ‘Colui che pratica la Guarigione’.

LEGGI ANCHE

RAFFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO CON LE RICETTE PERSIANE E IL CUPPING

RAFFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO CON LE RICETTE PERSIANE E IL CUPPING

Una notizia ripresa dalla televisione “Iran International TV”, di Londra, affermerebbe che il Ministero di Salute Cinese e quello iraniano hanno dichiarato che la loro medicina tradizionale ha aiutato a controllare e curare i pazienti affetti da CoronaVirus.

Ecco il link https://youtu.be/QD9GfhEN4_g 

Su IRIB 3, una tv nazionale dell’Iran, la notizia: “Gli scienziati hanno riferito che il virus resta in aria per diverse ore” e inoltre, “In una città nell’est dell’Iran un medico di medicina persiana, con le sue ricette ha curato pazienti di Covid19 e in 2 settimane si sono registrati solo 2 decessi in quell’ospedale”.

Ecco il link https://youtu.be/WOtPMKv5ybo

Sulla base della medicina persiana, posso consigliare alcune ricette per rafforzare il sistema immunitario.

Ogni sera un cucchiaino di cumino nero. Il cumino nero, molto amaro, deve essere masticato al momento; subito dopo assumere un cucchiaio di miele. Per chi ha problemi respiratori e ai polmoni consiglio quello che tradotto letteralmente si chiama “sciroppo di miele”: 2 / 3 cucchiai di melissa insieme a 5 max 7 cucchiai di miele (quasi mezzo litro tra melissa e miele) far bollire il tutto in un litro d’acqua mescolando fino a quando buona parte dell’acqua evapora e il composto resta concentrato (sarà quasi un litro). Assumerlo poi goccia a goccia. Un’altra alternativa possono essere i tè: di menta, di zafferano, di timo con cannella, di finocchi, di zenzero con cannella e miele, assunti durante il giorno più di 4 volte. Nel caso di pazienti con problemi di cuore, al tè vanno aggiunte: acqua di rosa e cannella.

Poi, ancora, succo di carote. E molte altre vitamine. Per esempio quelle contenute nei datteri indiani. Sono di colore rosso e consiglio di metterne 4-5 in una teiera con l’acqua a più di 80 gradi. Si può bere dopo 15 minuti, e più i datteri rimangono nell’acqua più sono enzimi che vengono rilasciati.

Consiglio, inoltre, le Vitamine D, A, E da assumere a stomaco pieno. La B6 a stomaco vuoto, e la C. Il magnesio e lo zinco prima di andare a dormire fanno sì che il corpo possa rielaborare la vitamina A. Iodio e vitamina K. La vitamina K1 è presente in abbondanza in tutte le verdure a foglia verde scuro (spinaci, radicchio, lattuga e altri tipi di insalata) e in alcuni ortaggi (broccoli, cavolfiori, verze, cavolo cappuccio, cavolini di Bruxelles, cime di rapa, rapanelli, rape, rucola, rafano ecc.). Contengono vitamina K anche i ceci, i piselli, la soia e il tè verde.

Ogni individuo ha bisogno di assumere circa 600 mg al gg (io suggerisco 2 mila mg al giorno) di Vitamina D, una vitamina che generalmente nessuno prende sufficientemente in maniera naturale: cioè dal sole (direttamente sulla pelle e senza creme con filtri solari) e dal cibo. Contengono Vitamina D il tuorlo d’uovo, il tonno, le carpe, gli sgombri, l’olio di fegato di merluzzo, i funghi coltivati sotto la luce di raggi ultravioletti e il caspiankutum, tradotto dall’inglese “kutum del Mar Caspio” o pesce bianco del Mar Caspio.

Per quanto riguarda le vitamine, il Dottor Shiva, medico e ingegnere di origine indiana, ha proposto al Presidente Trump un protocollo che prevede la somministrazione delle vitamine A, D, C e dello iodio. E ha sottolineato che in Africa, nel Gibuti e nel Ciad, c’è stato un solo caso di Covid 19, probabilmente perché si vive all’aperto, al sole. Afferma inoltre che il nostro sistema immunitario è oggi compromesso e non lavora più in maniera ottimale… Si assumono troppi zuccheri e si segue una dieta che non contiene le vitamine D e C.

Ecco di seguito il link con parte dell’intervista da lui rilasciata a un network americano, tradotta in italiano e ripresa da Radio Radio.

https://youtu.be/RsoG7pZifTw

La medicina persiana e cinese per rafforzare reni, polmoni e cuore usa il “cuppingtherapy”o coppettazione, una pratica antica migliaia di anni utilizzata per trattare il dolore, la rigidità muscolare, i problemi respiratori, e tanto altro. Poi massaggi e agopuntura.

Per abbassare la febbre: aceto di mela o alcool sulla testa, sulle braccia e dal ginocchio in giù.

E, per la dieta dei pazienti affetti da tutte le tipologie di influenze e coronavirus, suggerisco di eliminare: yogurt, pomodori, cetrioli e prosciutto. Perché per la medicina persiana sono di natura fredda.

Bisogna poi aggiungere nell’alimentazione: zuppa di cipolle rosse con aglio, zenzero, olio di sesamo, il tutto speziato con timo e curry. E anche miele e 2 dita di una grappa che abbia più del 40% di alcol (non superare però questa dose). Ovviamente questa ricetta non va bene per chi ha problemi di fegato.

In caso di coronavirus, evitare magnesio e zinco.

Ho pensato anche un modello di maschera che attraverso dei filtri permette la respirazione, ma non consente l’ingresso ai virus. Se ci fosse qualcuno interessato a produrla può contattarmi.

Babak Monazzami

RIPRODUZIONE RISERVATA

Babak Monazzami è nato a Khorram Abad, in Persia. Si occupa di Medicina Tradizionale Persiana (TIM) e Babilonese. I suoi consigli sono basati su medicina persiana, cinese, fisioterapia, psicologia.

Tra il 2008 e 2009 tiene seminari su sport-psicoterapia per giovani rifugiati provenienti da paesi con conflitti e bambini-soldato con depressione borderline, con la collaborazione del dottor Filippo Petrogalli e del dottor Italo Siena, direttore e fondatore del centro Il Naga, a Milano.

Nel 2009 e 2010 ha tenuto seminari sulla psicologia e sulla medicina persiana rivolti agli studenti di psicologia all’Università degli Studi di Milano Bicocca.

Dal 2015 al 2017 ha praticato la medicina persiana presso uno studio privato di Medicina Generale e Tradizionale a Dusseldorf, in Germania.

Per diffondere la medicina persiana, negli stessi anni, in seminari rivolti ai medici e agli “heilpraktiker”, ha illustrato soluzioni alternative per varie malattie. A differenza del medico convenzionale, lo heilpraktiker utilizza metodi naturali quali Omeopatia, Fitoterapia, Agopuntura, Osteopatia/Chiropratica, Kinesiologia, Aromaterapia, Ipnosi, MedicinaCinese, Medicina Quantistica, Metodi di Disintossicazione.

Heilpraktiker è una parola tedesca che significa ‘Colui che pratica la Guarigione’.

Shiva Ayyadurai è nato a Bombay, oggi chiamata Mumbai, in India. Classe 1963. Vive negli Stati Uniti dall’età di 7 anni. È studioso di politica fin da bambino. Ha conseguito 4 lauree al MIT Massachusetts Istitute of Technology. Nel 1978, a soli 14 anni, crea un sistema di posta elettronica, nel 1982 registra la sua invenzione chiamata “email”.

LEGGI ANCHE