CANNOLO SICILIANO E GUINESS WORLD RECORDS
“Cosa c’è di meglio di un cannolo di ricotta per ritemprarsi? Affondi i denti nel croccante della sfoglia, e la crema fugge via dall’involucro che la teneva prigioniera, e ti incolla di morbida dolcezza. Un cannolo di ricotta ti rimette in sesto. Ti riconcilia col mondo e con la vita”, scrive Rosalba Perrotta in Vita candita (ed. Giulio Perrone).
L’11 settembre a Caltanissetta ci saranno cuochi e pasticcieri delle diverse associazioni venuti da tutta Italia per tentare il Guinness World Records “Il cannolo più lungo del mondo”; attualmente il record è di 5 metri e il gruppo di lavoro conta di raggiungere una lunghezza a due cifre. Il tentativo, autorizzato da Londra è coordinato dal Maestro Pasticciere Lillo Defraia, Cavaliere della Repubblica Italiana, coadiuvato da Luigi Li Veli, esperto procedure Guinness.
Alle ore 15 il taglio del nastro e il via al tentativo alla presenza del delegato Guinness, Robert Sherman. Madrina dell’evento Anna Martano, Prefetto Sicilia di AIGS (Accademia Italiana Gastronomia Storica e Gastrosofia), Direttrice di Accademica de I Monsù (Accademia Siciliana di Enogastronomia), autrice di Il diamante nel piatto. Storia golosa della Sicilia in 100 ricette e cunti e La tavola è festa. Cibo, riti e ricette di Sicilia, pubblicati da Ali&no.
“Ringrazio sentitamente il Presidente Marcello Proietto Di Silvestro e Ristoworld per avermi voluta come madrina di questo importante evento – afferma Anna Martano -. Considero questo prestigioso ruolo un onore e un privilegio e so già che ne vivrò ogni momento con autentica e profonda emozione.
Sono lieta, inoltre, di comunicare che della squadra coordinata dal Maestro Pasticciere Lillo Defraia, autentica colonna della pasticceria storica siciliana, farà parte anche, in rappresentanza dell’Accademia Italiana Gastronomia e Gastrosofia, il Maestro Pasticciere Antonino Mineo detentore del record per la più grande cassata siciliana.
Tentare un record non è, come potrebbe sembrare, voler raggiungere un, pur importante, traguardo. È molto più di questo… È valorizzare e promuovere il territorio, con evidenti e positive ricadute sociali, economiche ed occupazionali, e farlo in una data particolare, come l’11 Settembre, significa costruire dialogo e collaborazione tra i popoli. Attraverso un dolce, in questo periodo di guerra, si vuole costruire la Pace”.
Anna Martano, esperta custode delle storie dei piatti e dei cibi tradizionali ci racconta così la storia del cannolo: Dolce di carnevale per eccellenza, nel tempo è stato talmente apprezzato da essere, ormai, disponibile tutto l’anno; un tempo, quando la ricotta non si produceva, cioè tra i mesi di maggio/giugno e settembre/ottobre, al posto del cannolo si servivano le “ova murine”, piccole crespelle dolci al cioccolato arrotolate ripiene di crema bianca all’amido: era il cannolo in versione estiva.
“Ma più gradito di qualunque altro cibo carnevalesco è il cannolu, boccone ghiotto di popolani, di borghesi e di nobili, desiderato da poveri e da ricchi. Il cannolu è un cialdone pieno, una pasta dolciastra fritta e tenerissima, accartocciata a forma di grosso cannello o bocciuolo, che si riempie di una squisita crema di latte, zucchero o giulebbe, cioccolata, pistacchio e altri simili ingredienti”, scriveva così nel 1889 in Usi e costumi, credenze e pregiudizi del popolo siciliano, Giuseppe Pitrè celeberrimo etnologo.
Ma quando nasce questo dolce simbolo della Sicilia? Secondo la leggenda, al tempo della dominazione araba nell’harem dell’emiro di Caltanissetta le donne che non godevano dei suoi favori si consolavano mangiando cannoli. Ma la realtà storica è ben più antica. Si hanno notizie che già al tempo dei Sicani c’era l’uso di dolcificare la ricotta con il miele, come tuttora fanno molti dei pasticcieri di Piana degli Albanesi, i cui cannoli sono considerati tra i migliori di Sicilia. Cicerone parla di un ‘Tubusfarinarius, dulcissimo, edulio ex lactefactus’ (cilindro a base di farina, molto dolce, preparato con latte buono da mangiare). Da allora in avanti questo dolce è stato sempre presente nella nostra pasticceria ed è riconosciuto come emblema della Sicilia nel mondo.
Record raggiunto con un cannolo che misura 21 metri e 43 centimetri di lunghezza, è oltre 20 cm di diametro e ha oltre 500 kg di ricotta.
Clementina Speranza
Ph Rosario Scalia
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