MILANO FASHION WEEK 2022: IN PASSERELLA LA FEMMINILITÀ

MILANO FASHION WEEK 2022: IN PASSERELLA LA FEMMINILITÀ

L’ultima edizione della Milano Fashion Week ha segnato un nuovo inizio. Un senso di rinascita ha pervaso la città costellata di eventi in cui la moda è tornata finalmente protagonista.

La settimana della moda milanese andata in scena dal 22 al 28 febbraio 2022 ha visto infatti un ritorno agli show in presenza e un ricco calendario di sfilate e presentazioni che hanno dettato le tendenze del prossimo autunno inverno 2022-2023

La diffusa consapevolezza di un inevitabile cambiamento dello stile di vita nel post pandemia unita, al contempo, a un desiderio di ritrovare quell’antecedente modo di essere, di pensare e di agire ha ispirato le scelte stilistiche dei designer. Una contaminazione spinta dalla voglia di ritornare a ciò che eravamo prima del covid ma con uno sguardo fiducioso verso il futuro.

Per inciso: un ritorno alla femminilità, vera espressione del desiderio di ogni donna di sentirsi nuovamente importante, sensuale e autentica.

Lo ha sottolineato Elisabetta Franchi portando in passerella 21 donne non modelle di professione che si distinguono per la loro forza e personalità come Gessica Notaro, Sabrina Salerno, Veronica Gentili per citarne alcune. Audacia e femminilità sono le parole che più esprimono questa collezione: dagli spacchi vertiginosi alle scollature sensuali, dai tessuti impalpabili e leggeri alla corposità del velluto, dall’ottimismo delle paillettes alla scelta di colori decisi come il rosso, il verde e il viola. Una donna moderna ed elegante che si esprime anche nella scelta del rossetto rosso fuoco e nei capelli dalle onde strutturate ma dal sapore retrò.

Anche Luisa Spagnoli ha portato in scena una collezione dedicata alle donne che vogliono sentirsi valorizzate, che vogliono affermare la propria identità, che sono orgogliose del loro fascino femminile. Caratteristiche ben affermate dal direttore creativo Nicoletta Spagnoli che ha scelto colori decisi e vivaci per vestire la donna del prossimo autunno inverno. Il knitwear, indiscusso protagonista della collezione si traduce in avvolgenti abiti in maglia, morbidi maglioni over dal collo alto, cappotti e gonne impreziositi di intarsi colorati. Per la sera, lunghi abiti sensuali arricchiti di dettagli luminosi rendono la donna Luisa Spagnoli seducente e sicura di sé.

Ermanno Scervino ha celebrato attraverso le sue creazioni la bellezza. Una bellezza che deriva dalla couture attraverso preziosi abiti intagliati, lussuosi pizzi, trasparenze seducenti e completi in velluto monocromatici. Una collezione che strizza l’occhio a capi sportivi come parka, piumini over e stivali dalla suola ampia, in un connubio armonioso e femminile.

“The Italian Beauty” è il titolo della passerella di Tod’s che eleva le creazioni made in Italy richiamando la versatilità del guardaroba femminile con capi imprescindibili come camicie, cappotti, giacche di pelle e tubini. 

Re Giorgio con due doppi eventi ha riaffermato il suo stile iconico al servizio dell’eleganza della donna, in un’atmosfera solidale per quanto che sta accadendo nel mondo: la sfilata della collezione autunno inverno Giorgio Armani si è svolta nel silenzio profondo in segno di rispetto per la guerra in Ucraina.

Femminilità che riecheggia nelle creazioni di Sergio Rossi con le sue calzature seducenti, dalle cromie sorprendenti e dai dettagli preziosi che le rendono glamour e irresistibili. 

Le contrapposizioni cromatiche spiccano tra una passerella e l’altra: colori vividi e allegri ricoprono look monocromatici e si traducono in ricami per impreziosire cardigan, gonne e capi in maglia. In antitesi a tanta vivacità, il nero diventa nuovamente protagonista in tante collezioni: inaspettato per Blumarine, accostato ai colori della terra per Tod’s, celebrato da Onitsuka Tiger.

I codici estetici dei brands tramandati sin dal loro passato si permeano, inoltre, di elementi che guardano al futuro. Etica e sostenibilità sono stati i temi centrali di questa edizione.

Da Gilberto Calzolari a Ferragamo, da Furla (che ha lanciato la sua nuova borsa Bloom Bag in materiale organico e biodegradabile) a Cuoio di Toscana, l’attenzione per l’ambiente è diventato un aspetto peculiare da cui non si può prescindere anche nel settore moda.

E mentre Act n.1 strizza l’occhio al passato della cultura orientale cogliendo la bellezza delle stampe e degli acquerelli cinesi, le creazioni visionarie di Annakiki nel suo “Post Human Code” ci portano nuovamente avanti nel tempo attraverso un mondo cibernetico futuristico in cui la direttrice creativa Anna Yang rappresenta la connessione uomo-macchina in un’installazione robotica al centro della passerella.

Ad ancorarci al presente è il saper fare, la sapienza sartoriale, l’artigianalità made in Italy che da sempre contraddistingue le nostre maison.

Linda Pili

Foto di gmstylephotography

RIPRODUZIONE RISERVATA

UN MURO DI BAMBOLE CONTRO L’INDIFFERENZA

UN MURO DI BAMBOLE CONTRO L’INDIFFERENZA

Erano bionde con occhi azzurri, alcune brune con gli occhi neri, di plastica o di stoffa, e tutte con visi angelici. Le bambole di WALL OF DOLLS sono ora carbonizzate, sulla parete o giacciono sul marciapiede, dopo essere state assalite dalle fiamme. “È doloroso vedere devastata l’installazione che ricorda donne che hanno subito violenze, talvolta bruciate e uccise. Confidiamo non si tratti di un evento doloso, ma se così non fosse i responsabili facciano un passo avanti, chiedano scusa e si adoperino per riparare il danno. Il muro è un patrimonio di tutta la cittadinanza e il restauro avverrà in tempi rapidi perché questo luogo possa continuare a rappresentare un simbolo della lotta alla violenza sulle donne”, queste le parole di Jo Squillo, Giusy Versace e Francesca Carollo.

Wall of Dolls nasce nel 2014 dal carisma della conduttrice e cantante Jo Squillo. “Nella mia anima artistica c’è sempre stata un’attenzione alle donne. Una delle mie prime canzoni è una canzone punk, provocatoria, ‘Violentami’, ho scritto ‘Siamo donne’ e ‘La vita è femmina’– afferma Jo Squillo –. Negli anni ’80 si diceva che se le donne indossavano le minigonne dovevano aspettarsi d’essere violentate. Oggi la brutalità non è cambiata ed è in continua escalation, bisogna fare qualcosa di concreto. Così ho contattato alcune amiche: Eva Cavalli, Alberta Ferretti e la Biagiotti, e loro mi hanno incoraggiata a continuare. Ho coinvolto le amiche Rosaria Iardino (Presidente di Donne in rete Onlus) e Intervita (Onlus che promuove e difende i diritti dei bambini e delle donne in Italia e nel mondo). Con loro abbiamo chiamato a collaborare associazioni che spesso non hanno visibilità. La volontà è quella di unificare il lavoro comune, incitare a denunciare, e creare una rete di protezione”.

Ferragamo, Cavalli, Alberta Ferretti, Trussardi, Missoni sono alcuni tra gli stilisti che, aggiungendo creatività, hanno abbigliato le bambole e hanno dato così maggior valore al muro che dice “No” all’omertà e all’indifferenza. Nel Centro Culturale di Via De Amicis 2, a Milano: il mondo della Moda contro la Violenza sulle Donne.

50 brand di livello internazionale rappresentativi del Made in Italy, con 25 artiste, 30 Associazioni Onlus e diverse scrittrici hanno contribuito alla realizzazione di Wall of Dolls, il muro ad alto impatto emotivo. L’opera artistica che punta al cuore, un’emozione che si traduce in azione concreta.

Insieme a Jo Squillo, Giusy Versace e Francesca Carollo, presidentessa dell’associazione della onlus “Il muro di bambole”.

EMME22

RIPRODUZIONE RISERVATA