VIAGGIARE COMODI CON LE SCARPE AMATE DALLE FAMIGLIE REALI
Quando si viaggia si ha la tentazione di indossare la prima cosa che capita. La comodità, infatti, è un must in queste occasioni e non solo per una questione di praticità, ma anche di salute. Stare tante ore a seduti con abiti stretti, con scarpe scomode e con i tacchi fa malissimo alla circolazione e non è un toccasana per la cellulite. Calzature basse, preferibilmente già indossate altre volte e che hanno preso la forma del piede, un dress code più che attuale con la riapertura degli Stati Uniti al turismo internazionale, dopo 18 mesi di chiusura dei confini per le restrizioni legate al Covid per 33 paesi (compresi Cina, Brasile, Sudafrica, Stati Uniti e Regno Unito).
La riapertura rappresenta anche una decisione importante per l’industria turistica e non solo. Un segnale molto forte arriva dai buyer della moda statunitense che si sono finalmente riaffacciati sul vecchio continente per riprendere i rapporti commerciali, dando soprattutto una spinta al mercato del made in Italy.
L’azienda calzaturiera Gallucci non si fa trovare impreparata e risponde con il lancio di “Glove”: una collezione easy to wear pensata per chi non vuole rinunciare all’eleganza e alla comodità durante viaggi e incontri di lavoro formali, perché anche un po’ di classe non guasta mai.
Gallucci, infatti, è tra le realtà più apprezzate dalla famiglia reale svedese e belga, ma anche da personaggi dello star system come Madonna, Jennifer Lopez e Sarah Jessica Parker e del mondo dello sport come Klay Thomson, Stephen Curry e Kevin Durant.
L’azienda rappresenta un punto di riferimento per la produzione di calzature di alta qualità e accessori in pelle artigianali totalmente Made in Italy, più precisamente a Monte Urano nelle Marche, e lo showroom per i buyer internazionali è situato a Milano in Piazza San Babila. Le sue radici affondano in una tradizione familiare iniziata più di settant’anni fa. “La nostra è una storia molto lunga, tutto è nato negli anni ’30 quando mio nonno produceva zoccoli in legno nella bottega sotto casa con l’aiuto di mio padre – racconta Gianni Gallucci, direttore generale –. Negli anni ’50, Giuseppe e Mario Gallucci diversificano la produzione e nascono le prime scarpe ortopediche firmate dal colore arancione. Un ventennio dopo eravamo sul mercato con scarpe à la page, ma senza trascurare l’aspetto salute”.
Dagli anni ’70, infatti, l’azienda innova la produzione con calzature confortevoli più attente alla moda e con un occhio sempre puntato alla qualità. “Le scarpe sono realizzate con i migliori materiali selezionati sul mercato: vitelli francesi, suede inglese e pellami con concia vegetale toscani – precisa Gianni Gallucci –. La varietà di produzione è davvero ampia, e la nostra è un’industria con un’anima artigiana, quindi ci sono sempre dei passaggi a mano, specialmente nelle costruzioni che definiamo speciali come il Goodyear welt per il quale abbiamo anche depositato un brevetto di invenzione industriale, o le piccole bebè che sono interamente realizzate a mano”.
Oggi, con la seconda generazione e con i suoi cinquanta dipendenti, il marchio continua la tradizione e la distribuzione concentrata per la maggiore in Europa, Russia e Nord America, infatti l’azienda ha un’importante presenza nel mercato statunitense.
“Già da novembre 2020, c’è stato un forte segnale di ripresa del mercato americano, tra i più forti quello dello stato di New York, danneggiato fortemente perché tra quelli con più restrizioni e chiusure – spiega il direttore generale –. L’area della Florida non ha mai avuto forte restrizione e dopo un afflusso interno di cittadini statunitensi per via delle regole più blande da inizio anno ha segnato un afflusso anche dall’estero, soprattutto Sud America e Australia, per i quali i confini sono rimasti sempre aperti”.
Con la chiusura dei confini, il mercato online non ha mai smesso di funzionare e ha sempre segnato un trend lento, ma positivo, mentre la riapertura porterà a un maggiore afflusso turistico sul territorio, e le piazze che ne beneficeranno di più saranno New York, Miami e Los Angeles, dove i negozianti indipendenti e le famose catene si stanno riorganizzando per soddisfare le esigenze dei consumatori.
Simone Lucci
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