IL BEL PAESE RACCONTATO DALLA DESIGNER ROBERTA REDAELLI

IL BEL PAESE RACCONTATO DALLA DESIGNER ROBERTA REDAELLI

Dire “Bel Paese” è come dire Italia. Il clima mite, i paesaggi naturali e la cultura sono gli elementi che hanno contribuito a definire la penisola con il poetico appellativo. Dante e Petrarca sono stati probabilmente i primi a utilizzare quest’espressione nelle loro opere. E oggi la storia, l’arte e i giardini italiani sono le fonti d’ispirazione della collezione autunno/inverno firmata ECLèCKTICA by Roberta Redaelli.

La stilista ci proietta in una dimensione incantata dove coloratissimi uccellini realizzati con la tecnica artigianale della scagliola (modalità di intarsio che alla fine del cinquecento primi anni del seicento nacque per “imitare” marmi e pietre dure con una mescolanza dello stesso gesso, unito con colle naturali e pigmenti colorati) si incontrano con i camei e le piantine settecentesche dei fori imperiali romani, in un’esplosione di gigantesche rose simbolo dei giardini all’italiana, un modello internazionale di garden design senza tempo.Dalle stampe dei tessuti, infatti, sembra di percepire il profumo fragrante dei fiori e di vedere le mille sfaccettature delle iconiche pietre fiorentine in un viaggio nel tempo della tradizione italiana.

Rosa, panna, nuance della terra e squarci pittorici di blu lapislazzuli sono i toni delicati che valorizzano i capi dai morbidi drappeggi in seta e i jacquard maschili che sottolineano la silhouette della donna in un perfetto matrimonio tra maschile e femminile.

Grazie ad anni di ricerca e sperimentazione è stata sviluppata, anche, una soluzione innovativa per la lavorazione della maglia. Il processo DINAMI-TECS consente di ottenere capi strutturati che presentano l’indeformabilità nella sagoma e le linee proprie di un tessuto a navetta, e conservano le caratteristiche di estendibilità, elasticità e confort tipiche della maglia. L’utilizzo di nuove tecnologie favorisce la stampa, su DINAMI-TECS, di particolari disegni multi cromatici che rendono il capo stampato inedito per la resa dei colori e i dettagli delle stampe. La maglia brevettata del brand è il punto di partenza per una novità: le giacche coordinate uomo-donna della nuova linea R4R che la stilista Roberta Redaelli ha creato insieme al nipote Riccardo.

Villa Visconti Borromeo Litta di Lainate è lo sfondo della campagna pubblicitaria realizzata da Guido Taroni. La villa costruita a fine ’500, con il suo magico ninfeo ricco di suggestivi giochi d’acqua e scorci mozzafiato, rappresenta un massimo esempio dell’architettura neoclassica; adatta per valorizzare gli abiti nati dal lavoro artigianale del nostro Bel Paese.

Simone Lucci

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Nel 1988, dopo un’esperienza come designer tessile, Roberta Redaelli decide di fondare il suo brand per dar vita alla sua personale visione della moda. Una moda creata per interpretare le diverse espressioni dell’essere donna.

Da subito è forte l’attenzione per i mercati esteri e per le suggestioni di culture lontane, così inizia la sua avventura cosmopolita che la porta a spostarsi dall’Europa all’Asia e alle atmosfere sognanti del Medio Oriente.

La stilista investe le sue energie per creare una moda di nicchia, dedicata a una clientela molto esigente. Le sue clienti sono sia esponenti di spicco dell’imprenditoria europea, del mondo politico, diplomatico internazionale, sia giovani donne alla costante ricerca di capi di qualità e glamour in grado di esaltarne lo stile unico e inimitabile. Questa esperienza ha portato il brand a porsi come emblema di qualità e ricerca nel solco della tradizione Made in Italy.


Credits:

Foto: Guido Taroni  

Location: Villa Litta Lainate 

Mua e hair: Oksana Solomentseva

Foto giacca di coppia e uomo: Yvonne Vionnet  

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L’ARTIGIANATO E I GRANDI DELLA MODA

L’ARTIGIANATO E I GRANDI DELLA MODA

Il lockdown 2020 ha contribuito alla chiusura di molte attività commerciali, ma allo stesso tempo ha permesso ad alcune realtà di emergere e di evolvere.

Nel periodo in cui tutto sembra sospeso c’è più tempo disponibile e lo si investe in creatività e in ricerca, così molte piccole aziende hanno creato opere particolarmente originali.

Su instagram sono predominanti le immagini di lavori d’autore, di artisti e di prodotti artigianali: dai cibi e dal design, fino alla moda e all’arredamento, non manca l’elemento artigianale.

Maria Grazia Chiuri, per esempio, ha omaggiato questo sentiment del saper fare in Puglia, suo paese natale. Per la realizzazione della collezione “Cruise21” di Dior sono state coinvolte realtà locali che producono pizzi e tessuti tipici, impiegati soprattutto per il taglio delle giacche. Sulla pagina Runaway di Vogue America il look N.30 della Cruise 21 di Jil Sander mostra un chiaro patch con motivo monocromatico di rose, realizzate in pibiones sardo, cioè una tipica tecnica sarda.

Vincolate dal lockdown e dai decreti emessi durante questo travagliato periodo, molte grandi aziende coinvolgono le più piccole, le quali, avendo una struttura flessibile, si ingegnano come possono per soddisfare le esigenze del mercato, continuando fino a oggi, nel 2020, a mantenere tradizione e tratti folkloristici in ogni opera creata.

L’artigianato è un tesoro che sembrava perso nei meandri del consumismo frenetico, sarà forse il “rinascimento” dei manufatti o si tratta soltanto di un fenomeno modaiolo passeggero? Ancora non possiamo dirlo, ma godiamoci il presente, che anche grazie ai social ci fa conoscere ogni giorno artisti e artigiani nuovi.

Produttori di manufatti e piccole realtà lavorative acquisiscono maggiore ‘credibilità’ social e grazie ai sistemi semplificati di spedizione estendono le loro relazioni e raggiungono nuovi clienti.

Che vengano venduti al mercato rionale o nelle grandi boutique, i manufatti vengono comunque acquistati: per valore estetico, per la storia personale dell’artigiano o per quella del prodotto.

La motivazione principale riguarda l’etica della sostenibilità; è risaputo infatti che le produzioni artigianali sono decisamente più ecologiche e sostenibili rispetto alla grande distribuzione e soprattutto non inquinano quanto i sistemi produttivi industriali.

I distretti artigianali vengono spesso coinvolti dall’industria. Aziende come Loewe, Jacquemus, Antonio Marras o Dolce&Gabbana affidano la produzione delle proprie linee alle eccellenze locali creando nuove collaborazioni e maggiore fluidità economica.    

In questo periodo, maggiore consapevolezza negli acquisti e più attenzione alla qualità divengono i nuovi trend moda, rafforzando il legame tra industria e artigianato.

Maurizio D.

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