LA CORRISPONDENZA DI LUCREZIA ROSPIGLIOSI

LA CORRISPONDENZA DI LUCREZIA ROSPIGLIOSI

“Tutto è iniziato il giorno in cui mi sono trovata a dover scrivere a un suora: non avevo alcuna idea di come farlo, e in pochi hanno saputo aiutarmi”, spiega Lucrezia Rospigliosi che, spinta da questa esigenza e dovendo scrivere molte lettere, non riusciva a trovare un manuale cui fare riferimento. E allora il manuale se lo è fatto da sé, e poi ha deciso di pubblicarlo. Nasce così Piccolo manuale di corrispondenza, nella collana “Celebrare è vivere”, della casa editrice Tau, in cui si considerano gesti e linguaggi che, nella loro ripetitività, assumono il carattere del rito.

Si tratta di un vero e proprio compendio di savoir-faire con regole, trucchi e consigli per chi si troverà a redigere buste e messaggi: su carta ma anche virtuali, assecondando la nuova netiquette.

“Ho riunito nel piccolo manuale le regole e le informazioni che mi sono state chieste finora, alcune sembreranno desuete. Ma mai come adesso, con l’avvento di Internet, si è tornati a comunicare per iscritto”. E così Lucrezia Rospigliosi spiega come rivolgersi a un sindaco o a un prete, ma anche al Papa, a personalità politiche, forze armate, accademici, a un ambasciatore o persino a un re. Qualche idea? Dimenticare il forbito “Sua Eccellenza” nei riguardi di un ambasciatore: ritenuto troppo elitario, resta in uso solo per il Vaticano. Mentre, assecondando le ultime tendenze, “Signora Sindaca” è ben accetto solo per la stampa: secondo l’autrice il ruolo istituzionale non ha genere.

Nel manuale anche aneddoti e piccole “chicche”: dalla scoperta delle prime buste risalenti già ai tempi dei Sumeri, alla cancelleria degli Sforza, invidiata da tutta Europa. Esempi di partecipazioni, inviti, ringraziamenti… E poi usi e costumi quasi dimenticati come l’invio di quei cartoncini a lutto dal bordo nero per ringraziare amici e parenti, dopo aver ricevuto messaggi di condoglianze, che tanti tipografi non stampano più.

“Scrivere una lettera è uno dei più antichi strumenti di comunicazione, ma anche il più difficile e insidioso… Ricordate che le lettere si conservano e molto spesso ci sopravvivono, perciò è meglio lasciare di sé un ricordo piacevole e costruttivo” si legge nelle pagine del Manuale. “Vale per ogni messaggio, poco importa che si voglia comunicare qualcosa, complimentarsi o persino protestare: qualsiasi dettaglio è importante, perché verrà firmato con il nostro nome”, aggiunge poi Lucrezia, nel suo ruolo di esperta un po’ per indole e un po’ per passione. Disegnatrice di gioielli, nata a Roma da una famiglia italo-inglese e cresciuta a Parigi, fin da bambina ha vissuto in mezzo ai libri grazie a un padre bibliofilo e a un nonno, Guglielmo Rospigliosi, che fu scrittore, giornalista ed esperto vaticanista.

Clementina Speranza