BIOFARMA GROUP BREVETTA UN NUOVO TAMPONE SALIVARE

BIOFARMA GROUP BREVETTA UN NUOVO TAMPONE SALIVARE

Dalla sinergia tra la Biofarma Group, l’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale e la Regione Friuli Venezia Giulia è nato un nuovo sistema diagnostico salivare che assicura semplicità di somministrazione, velocità e ripetibilità di prelievo e nessuna invasività per chi si deve sottoporre al test. Ma non solo: anche più sicurezza per gli operatori sanitari ed elevata affidabilità grazie alla maggiore sensibilità clinica nel rilevamento del virus Sars-CoV-2.

“L’utilizzo di questo nuovo sistema può rappresentare una svolta nelle procedure di prelievo e analisi dei campioni per il controllo del COVID-19. Fino a oggi, per i tamponi salivari sono state utilizzate diverse soluzioni di trasporto che però determinano una riduzione della sensibilità del test e hanno anche una limitata stabilità nel tempo. Vista la praticità dell’uso della saliva, si sentiva la necessità di soluzioni di trasporto che risolvessero questi problemi per poter incrementare il numero di test velocemente, specie nelle fasi più critiche della pandemia – spiega Francesco Curcio, Professore di Patologia clinica del Dipartimento di Area Medica dell’Università di Udine e Direttore del Dipartimento di Medicina di laboratorio della ASU FC, che ha eseguito lo studio clinico e la convalida in vivo del prodotto -. Grazie alle sue caratteristiche, il nuovo sistema è in grado di velocizzare l’individuazione del virus, con importanti vantaggi rispetto al tampone naso faringeo in termini di semplicità, invasività, velocità e ripetibilità di prelievo, e può essere processato senza difficoltà nei laboratori che svolgono analisi di campioni per Covid-19”.

L’innovazione del sistema diagnostico si basa sull’utilizzo di un nuovo liquido reagente che consente di trasportare e conservare più a lungo i campioni da tampone per COVID-19, riducendo al minimo le variazioni ambientali del materiale di analisi e consentendo un aumento della sensibilità clinica del test molecolare del 12% rispetto ai tamponi naso faringei. Il liquido fissa e conserva l’RNA del virus e lo rende inattivo, consentendo agli operatori sanitari di condurre le analisi in sicurezza e di poterle effettuare anche a distanza di 48 ore o di ripeterle, senza conseguenze sulla conservazione del campione o sul risultato.

Il sistema diagnostico salivare possiede un’elevata sensibilità, pari al 95%, e una specificità del 97,5%. Inoltre, la stabilità dei campioni salivari nel liquido reagente è di 48h a temperatura ambiente e 4°C. Con queste caratteristiche costituisce realmente un’arma in più per tenere sotto controllo l’andamento del contagio, specialmente in un momento in cui in Italia i casi di infezione tornano a crescere mettendo sotto pressione i laboratori di analisi e gli Ospedali.

La collaborazione non si è esaurita con il completamento dello studio e la convalida del test. Biofarma Group e l’A.S.U. Friuli Centrale stanno proseguendo la ricerca secondo un nuovo filone di indagine. 

“Stiamo indagando la possibilità di ampliare l’utilizzo del liquido reagente per individuare precocemente i positivi contagiosi da quelli non contagiosi, verificando la presenza del virus non tramite il suo acido nucleico (RNA) ma tramite le sue proteine (antigeni). Se la soluzione fosse efficace anche per effettuare questa rilevazione, potremmo determinare con maggiore accuratezza i margini di rischio del contagio e le misure di sicurezza necessarie per arginare la diffusione del virus”, conclude il Prof. Francesco Curcio.

Un primo lotto di produzione di 15 mila pezzi di sistema diagnostico salivare è pronto e disponibile per essere utilizzato in modo esteso, partendo proprio dal Friuli Venezia Giulia, dove dalla fase pilota sono emersi ottimi risultati sia nelle performance sia in termini di sostenibilità dei costi.

 

 

 

OBIETTIVO: NEUTRALIZZARE I VIRUS, 4 RISPOSTE CONCRETE

OBIETTIVO: NEUTRALIZZARE I VIRUS, 4 RISPOSTE CONCRETE

ANEMOTECH: UN TESSUTO

TheBreath®  è il primo tessuto in grado di assorbire le polveri sottili nocive presenti nell’aria e disaggregarle, reintroducendo in circolo aria pulita, per garantire un ambiente sano e sicuro.

Da oggi, nella nuova rivoluzionaria versione certificata ISO 18184:2019, questo tessuto svolge anche un’attività antivirus neutralizzando in 2 ore fino al 98,75% della carica virale.

La sua membrana esterna filtrante è infatti costituita al 100% da fibra di poliestere modificata con molecole attivate per l’abbattimento al contatto di batteri, muffe e virus. Il rivestimento esterno effettua un primo grado di filtrazione sulle polveri, e la parte interna al carbone attivo agisce sulle micro molecole inquinanti.

theBreath® è un’innovativa fibra multistrato, formata da tre sottili layers che lavorano in sinergia in un circolo virtuoso: due strati esterni in materiale idrorepellente con proprietà antivirali, battericide, antimuffa e anti-odore, traspiranti e stampabili, e uno intermedio costituito da una cartuccia in fibra carbonica adsorbente in grado di attrarre, trattenere e disgregare le molecole inquinanti e i cattivi odori presenti nell’aria.

Una soluzione rivoluzionaria per mezzi di trasporto pubblici e privati, scuole, negozi, centri commerciali e uffici, workspace, ambulanze, ambienti ospedalieri e luoghi ad alta densità di frequentazione.

Nasce da Anemotech, PMI innovativa Made in Italy.

CERTIFICAZIONI E TEST

Gli studi sull’efficacia di theBreath®, riferisce Anemotech, sono stati sviluppati in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche Dipartimento SIMAU e hanno superato diversi test sulla performance del prodotto, ottenendo importanti certificazioni.

Oltre alla già citata certificazione ISO 18184:2019 per la sua attività antivirale garantita fino al 98,75%, il tessuto ha superato anche i test:

ISO 16000-9 per la determinazione del flusso specifico per superficie di emissione di composti organici volatili (COV) da prodotti da costruzione di nuova produzione o prodotti di finitura in condizioni climatiche definite; UNI 11247 per la determinazione dell’indice di abbattimento fotocatalitico degli ossidi di azoto in aria da parte di materiali inorganici; ANSI/AHAMAC-1-2002 per misurare le prestazioni dei purificatori d’aria per uso domestico.

 

SEAS: UNA CABINA DI SANIFICAZIONE

SEAS è la società ingegneristica svizzera di ricerca e sviluppo che propone e garantisce un sistema di controllo e sanificazione per ridurre i rischi di contagio da Coronavirus.

L’azienda presenta SANYLIFE SEAS per la prevenzione e il contrasto ai patogeni, tra cui il Covid-19, adatto per un uso civile e industriale, sia da esterno che da interno.

Le cabine modulari e i tunnel retrattili sono personalizzabili in termini di dimensioni, configurazione e ciclo di sanificazione. Possono essere utilizzati in diversi contesti e per svariati utilizzi: dagli ospedali per la sanificazione del personale e dell’abbigliamento, ai luoghi con grandi flussi di persone come supermercati, centri commerciali, hotel. 

Nella prima fase, il software è in grado di filtrare gli accessi tramite il riconoscimento facciale, la misurazione della temperatura corporea e il controllo dell’uso della mascherina, inviando un segnale acustico e un avviso pop-up, e interrompendo il processo di sanificazione in corso, qualora la persona in ingresso avesse una temperatura corporea eccedente rispetto ai requisiti richiesti e/o non indossasse la mascherina.

Nella seconda sezione, sulla persona in accesso viene nebulizzato un liquido sanificante antivirale certificato, e nello stesso tempo a ciclo continuo l’aria viene tenuta asettica dal sistema UV-C ad alta pressione antivirale.

Nel passaggio della persona avverrà:

  • completa sanificazione di: suole scarpe, ruote passeggini, ruote carrelli spesa, etc.
  • completa sanificazione degli indumenti per la parte a contatto con l’esterno.

L’azienda assicura che non vi è nessuna criticità o pericolo per il viso poiché questo non è direttamente colpito dal processo di nebulizzazione e dalla decontaminazione a ciclo continuo dell’aria.

 

BABAK MONAZZAMI: UN NUOVO TIPO DI MASCHERINA

Una mascherina in plastica e silicone bene aderente al volto consentirebbe di isolarci e annientare i virus. Questa mascherina prevede un piccolissimo serbatoio contenente alcool e olio di lavanda, o semplicemente propoli.

La propoli, prodotta dalle api, è la sostanza resinosa che riveste gli alveari e li protegge dagli agenti esterni: muffe, funghi, batteri. Oltre a essere un antibatterico è anche un antivirale che agisce su molti ceppi di virus, come quelli di influenza, raffreddore e herpes. 

Lolio di lavanda è dotato di numerose proprietà e trova largo impiego nell’ambito dell’aromaterapia, dove è rinomato per le sue proprietà calmanti e rilassanti. Diversi studi hanno confermato che l’olio essenziale di lavanda possiede una discreta attività antibatterica e un’interessante attività antifungina.

I filtri di questa maschera fanno passare l’aria solo verso una direzione (a senso unico). In caso di ingresso in direzione opposta si chiudono.

“La mascherina ha 2 filtri: uno di entrata e uno di uscita. Quando si inspira, soltanto il filtro di entrata è aperto. Quando si espira il filtro di entrata è chiuso e si apre solo quello di uscita.

L’aria esce passando attraverso l’olio e l’alcool ed è lì che i virus vengono annientati. Per legge fisica, l’alcool resta sotto. Sopra, con il ruolo di evitare una possibile inalazione da bocca o naso, c’è l’olio di lavanda o la propoli”, spiega Monazzami.

La mascherina nasce dall’idea di Babak Monazzami esperto di terapie naturali e (TIM) Medicina Tradizionale Persiana. Ne ha disegnato il prototipo e attualmente cerca finanziatori per il lancio sul mercato.

 

SIGNIFY: UNA LAMPADA

Signify (Euronext: LIGHT) ha ideato una lampada da tavolo per neutralizzare la presenza di virus e batteri all’interno della propria abitazione. Si chiama UV-C ed è a marchio Philips.

L’azienda garantisce la neutralizzazione di virus, batteri, muffe e spore.

Il tempo per disinfettare una singola stanza varia a seconda delle dimensioni e del tipo di superficie o di oggetti presenti al suo interno. Ad esempio, un soggiorno di medie dimensioni richiede circa 45 minuti  di  esposizione alla luce UV-C, mentre una camera da letto ne richiede 30, e un bagno circa 15.1

La lampada presenta un pannello di controllo intuitivo e l’integrazione di comandi vocali. Poiché l’esposizione ai raggi UV-C può essere dannosa per gli occhi e la pelle, l’assistente vocale, prima di avviare il ciclo di disinfezione, chiede agli utenti di abbandonare la stanza. Un’ulteriore protezione è offerta dalla presenza di sensori integrati che, nel caso venisse rilevato un qualsiasi movimento, provvederanno a spegnere immediatamente la lampada.

Tutti i batteri e i virus testati fino a oggi rispondono positivamente alla disinfezione UV-C..“Mentre il mondo si sta adattando alle sfide e alla ‘nuova normalità’ dell’era Covid-19, noi di Signify ci sentiamo in dovere di contribuire alla crescente necessità di sanificare oggetti e superfici da parte delle persone. Da qui nasce la lampada da tavolo Philips per la disinfezione UV-C. Questo innovativo dispositivo, dotato disorgenti luminose UV-C Philips, consente di neutralizzare diversi tipi di virus (incluso il SARS-CoV-2, virus responsabile del Covid-192) e batteri3  per contribuire a mantenere le proprie abitazioni al sicuro da microorganismi dannosi”, afferma Rowena Lee, Division Leader Digital Products di Signify. Nei test di laboratorio le sorgenti di luce UV-C hanno ridotto, in appena 9 secondi, la carica virale del SARS-CoV-2 (virus responsabile del Covid-19)  presente su una superficie, a livelli inferiori a quelli rilevabili.

DISPONIBILITÀ

La lampada da tavolo Philips UV-C per la disinfezione è disponibile in Italia dal 25 gennaio 2021 (in esclusiva Amazon solo per i primi due mesi, fino al 27 Marzo).

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 1Riferimenti di calcolo: soggiorno di 28 m2 con una portata di 3m, camera da letto di 20 m2 con portata di 2,5m, bagno di 13 m2 con 2 m di portata. L’efficacia della disinfezione varia a seconda del tempo di disinfezione, della distanza e del tipo di superficie e/o oggetto. Per approfondimenti si rimanda al manuale e/o alla pagina web.

2 Nei test di laboratorio le sorgenti di luce UV-C di Signify hanno ridotto la carica virale del virus SARS-CoV-2 presente su una superficie, a livelli inferiori a quelli rilevabili, in soli 9 secondi (Storm et al., 2020). Durante questo test è stata applicata un’esposizione a un’irradiazione UV-C di 0,849 mW/cm2 per la durata di 9 secondi, risultando quindi in una dose di UV-C di 7,64 mJ/cm2. La validità dei nostri prodotti per la disinfezione delle superfici tramite raggi UV-C (dotati delle nostre sorgenti luminose UV-C) è garantita a patto che si raggiunga la medesima quantità di raggi UV-C su ciascuna area della superficie irradiata.

3 La lampada da tavolo Philips per la disinfezione UV-C di Philips utilizza la tecnologia UV-C grazie alla sua comprovata efficacia nel neutralizzare virus e batteri. Per ulteriori approfondimenti è disponibile la seguente lettura: Malayeri et al., Fluence (UV Dose) Required to Achieve Incremental Log Inactivation of Bacteria, Protozoa, Viruses and Algae, 2016.