Gli elastici colorati, o fasce, trovano sempre più spazio fra gli attrezzi per il fitness. Quando vengono allungati offrono resistenza, e il colore ne identifica la differenza di forza. Sono utilizzati sia in palestra che in casa e permettono di svolgere svariati esercizi per braccia, spalle, gambe e, cambiando il colore, aumentare anche la difficoltà.

La resistenza elastica ha fatto la sua comparsa durante le Olimpiadi di Roma del 1960, quando alcuni atleti effettuavano il riscaldamento muscolare utilizzando camere d’aria per bicicletta. Attrezzi rudimentali che l’industria del fitness ha saputo trasformare nelle bande in lattice colorato dei nostri giorni. Il lattice è un prodotto naturale estratto dall’albero della gomma che si trova nelle foreste tropicali asiatiche, della Malaysia e dello Sri Lanka in particolare. Potrebbe essere causa di reazioni allergiche al contatto, e per questo motivo possiamo reperire sul mercato fasce elastiche prive di lattice.

Chi svolge esercizi, per motivi sportivi o di riabilitazione post-traumatica si basa sul tipo di contrazione muscolare che intende ottenere: la contrazione isometrica avviene senza movimento delle articolazioni, la contrazione isotonica avviene con movimento dell’articolazione a carico costante e velocità variabile, e la contrazione isocinetica avviene con movimento articolare a velocità costante e carico variabile.  Invece, quando si svolgono esercizi muscolari a resistenza elastica non si rientra in nessuno dei casi sopra elencati. È una modalità di esercizio diversa, dove durante il movimento articolare il carico aumenta per l’allungamento della banda elastica. Per certi versi questo è molto più vicino a quanto accade nei gesti che svolgiamo nella vita di tutti i giorni. Tale peculiarità, unita al basso costo, alla versatilità e alla semplicità d’utilizzo, rendono l’uso degli elastici sicuro ed efficace in riabilitazione ortopedica, sia per gli atleti che per gli anziani.

Presso lo studio Fisioredi di Milano, abbiamo incontrato la dott.ssa Tempino, ideatrice di un protocollo di esercizi inediti nato dalla fusione del Pilates Matwork, esercizi a corpo libero, con l’utilizzo delle fasce a resistenza elastica.

 

Da dove nasce l’idea dell’utilizzo delle fasce a resistenza elastica con il Pilates Matwork?

In realtà le bande elastiche trovano un’ampia applicazione già da tempo sia in ambito sportivo che riabilitativo. La mia formazione in scienze delle attività motorie e in fisioterapia e, in seguito, la mia esperienza come istruttrice del metodo Pilates mi hanno portato alla continua ricerca e sperimentazione di esercizi a corpo libero o che prevedano l’utilizzo di attrezzi.

Gli esercizi del Pilates Matwork sono una sequenza di esercizi a corpo libero già codificata, suddivisa in più livelli e scelti in base al grado di preparazione fisica di chi li esegue. Le bande elastiche, sono un prodotto versatile e facile da utilizzare. Questo nuovo approccio al metodo Pilates, che ho chiamato “TheraPylates”, prevede l’impiego di una banda elastica a loop consecutivi. Grazie a questo innovativo elastico e alla presenza degli anelli consecutivi, mani e piedi possono essere inseriti simultaneamente sollecitando così il corpo nella sua globalità.

Quali benefìci si possono ottenere?

Gli esercizi possono avere uno scopo terapeutico o di prevenzione, o semplicemente essere mirati al raggiungimento di un benessere psico-fisico generale. In sostanza, dipendono dalle necessità fisiche, e non solo, di chi abbiamo di fronte. Un paziente che viene in studio per un mal di schiena e, grazie agli esercizi svolti raggiunge un buon risultato in termini di riduzione o scomparsa del dolore, può continuare ad allenarsi per mantenere i benefici ottenuti. 

Sono esercizi che possono essere svolti a casa?

Per poter essere svolti autonomamente, gli esercizi presuppongono sia l’apprendimento dei principi base del metodo Pilates (controllo motorio, stabilità del baricentro, precisione, concentrazione, fluidità del movimento e respirazione) sia una preparazione propedeutica. L’utilizzo della resistenza elastica a loop consecutivi richiede inizialmente una pratica assistita. Solo dopo un adeguato periodo di affiancamento, gli esercizi possono essere svolti a casa in sicurezza e autonomia.

Quali sono i soggetti che posso trarre maggiore beneficio?

Chiunque può trarre beneficio. L’utilizzo della resistenza elastica a loop consecutivi ha lo scopo di: aumentare la forza muscolare; migliorare la flessibilità articolare e l’elasticità; migliorare la coordinazione motoria e l’equilibrio; migliorare il controllo del baricentro e il controllo motorio generale; migliorare l’allineamento posturale; alleviare dolori muscolari e articolari; ristabilire la funzione diaframmatica, migliorare la percezione corporea, etc. 

Ci sono controindicazioni?

Alcuni esercizi richiedono precauzioni e per alcuni vi sono controindicazioni. Una scrupolosa raccolta di dati anamnestici e un’attenta valutazione iniziale sono indispensabili per svolgere gli esercizi in sicurezza e per ideare un programma di allenamento individuale.

 

La sequenza di esercizi sta riscontrando interesse nel mondo medico perché a ogni singolo esercizio corrispondono un programma rieducativo e un percorso di allenamento. Il manuale di esercizi “La resistenza elastica nel recupero e miglioramento della forza” è edito da Sintesi Infomedica e ha come con guest editor il dott. Stefano Respizzi, Direttore di Dipartimento Riabilitazione e Recupero Funzionale dell’Humanitas.

Il protocollo è stato identificato con il marchio TheraPylates, e si sono aperti i canali social di Instagram e Facebook  e un sito internet (www.therapylates.it) per offrire ai pazienti anche  una continua interazione a distanza.

Stefano Rovelli

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